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Théréau: “Contro l’Inter possiamo farcela. Servirà  cattiveria e non dobbiamo…”

Francesco Parrone

Una delle note positive dell’Udinese di quest’anno è Cyril Théréau. Il francese è a 4 reti in campionato e ha colpito anche in Coppa Italia, nella sfida contro il Cesena. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’attaccante trae...

Una delle note positive dell'Udinese di quest'anno è Cyril Théréau. Il francese è a 4 reti in campionato e ha colpito anche in Coppa Italia, nella sfida contro il Cesena. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l'attaccante trae un primo bilancio della sua stagione in bianconero:

Cyril Théréau, qual è il tuo bilancio di questa prima parte della stagione all'Udinese?

"Il bilancio è molto positivo perché mi sono ambientato quasi subito con i miei compagni, lo staff e la società. Sono contento di aver avuto spazio e di aver contribuito ai risultati della squadra con qualche gol. Anche se nelle ultime partite abbiamo avuto un rendimento sotto tono, il bilancio è positivo perché la squadra ha dimostrato di poter fare un buon campionato".

Rispetto ai tempi del Chievo si è notata una maggiore attitudine al gol. Cosa è cambiato?

"Forse perché quest'anno la squadra gioca un calcio più propositivo e si cerca di avere sempre più uomini nella metà campo avversaria. Io cerco di giocare più vicino all'attaccante ed essere più decisivo sotto porta".

Recentemente Totò Di Natale ha toccato quota 200 reti in Serie A. Com'è giocare con lui?

"E' facile giocare vicino a Totò perché è un grande calciatore, non sbaglia mani. Ha una grande tecnica ed è facile trovare con lui la posizione migliore in campo. L'intesa sta migliorando partita dopo partita".

Siete partiti molto forte in campionato, ma nelle ultime 5 partite avete ottenuto soltanto 2 punti. Cosa non sta andando, secondo te?

"Abbiamo affrontato partite difficili. Il vero rammarico per noi sta nelle gare contro Cesena e Chievo contro cui dopo essere passati in vantaggio ci siamo fatti raggiungere. Vincendo queste due gare avremmo avuto quattro punti in più e sicuramente la nostra classifica sarebbe stata ancora più bella".

Domenica c'è l'Inter, squadra dove potevi giocare, proprio per volontà di Stramaccioni, allora tecnico nerazzurro. Rimpianti per quel trasferimento sfumato?

"Due anni fa mi si era presentata questa opportunità, è andata come è andata e nella vita ogni cosa che succede ha sempre un senso. Certamente per me in quel momento della carriera sarebbe stata una bella soddisfazione professionale. Però sono contento di aver giocato nel Chievo e di aver contributo alla salvezza che per il Chievo è come uno scudetto. Oggi sono a Udine e sto molto bene, sono contento e non penso a quello che non è successo due anni fa. Penso a fare bene per l'Udinese e basta".

Che partita ti aspetti e che cosa temete maggiormente dell'Inter?

"Sarà importante scendere in campo con molta determinazione ed evitare di ripetere l'errore che abbiamo commesso con il Milan che abbiamo affrontato con troppo 'rispetto'. Dovremo essere più 'cattivi'. Sarà una partita difficile perché l'Inter ha cambiato allenatore e cercherà i tre punti ma se noi metteremo in campo gli ingredienti abbiamo le possibilità di fare un risultato positivo".

Sei arrivato in Serie A a 27 anni. hai qualche rimpianto per non essere arrivato prima?

"Come dicevo prima, nella vita tutto ha un senso... certo è che se fossi arrivato al Chievo a 23 / 24 anni avrei avuto più tempo per ambientarmi e conoscere un tipo di calcio con grande intensità".

Avrai notato come la nuova generazione di francesi prometta molto bene a differenza di quella italiana. Così come quella belga, dove hai giocato per anni. Conoscendo ormai entrambe le realtà in che cosa dobbiamo imparare dai francesi e dai belgi?

"Il calcio italiano ha molte similitudini con quello francese, rispetto a quello belga l'intensità qui in Italia è maggiore. Anche in allenamento c'è sempre una grande intensità nel lavoro che si svolge. In partita poi ogni avversario è difficile da incontrare. Anche se in Belgio e Francia il calcio è cresciuto, in Italia il campionato resta ancora più difficile".

Hai giocato in Romania, Belgio e Italia. Pensi di poter o voler provare una nuova esperienza all'estero in futuro?

"Non ci penso, sto bene in Italia, mi piace la Serie A e mi piace l'Udinese. Forse potrei immaginare in futuro un ritorno in Francia perché sono andato via presto da lì e sarebbe la chiusura del cerchio del mio percorso. Ma ripeto che sto molto bene in Italia e a Udine e non penso ad altro".