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le rivali
Continua il caos in casa Lazio, a pochi giorni dalla sfida di campionato in programma lunedì, all’Olimpico, contro l’Inter. Ad ora, Edy Reja (scelto come nuovo allenatore al posto di Petkovic) sta dirigendo già da lunedì i suoi primi allenamenti al centro di Formello, ma esiste un grosso problema di fondo: ufficialmente Reja non è ancora il nuovo tecnico dei biancocelesti. E, allo stesso tempo, Petkovic (che a partire da luglio sarà il nuovo CT della Svizzera) non è stato ancora ufficialmente esonerato.
Una situazione per nulla chiara insomma, sulla quale è voluto intervenire direttamente Renzo Ulivieri, presidente dell’AIA (Associazione Italiana Allenatori). Lunedì pomeriggio, ore 18.30, Lazio e Inter si incontreranno per la penultima giornata del girone d’andata, ma ancora manca chiarezza e permangono i dubbi su chi guiderà dalla panchina i biancocelesti. Ulivieri ha parlato così a Radio Radio, cercando di mettere ordine e chiarire al meglio le carte in gioco:
Ulivieri, ci spiega la situazione?"Con Lotito non si sa mai, ma ad un allenatore l'esonero dovrebbe essere comunicato per iscritto, cosa che la Lazio non ha fatto. Ecco perché Petkovic, giustamente, si sente ancora l’allenatore della Lazio. Di fatto è esonerato, Reja sta già allenando la prima squadra, ma non c’è l’atto formale. Petkovic, invece, ha rispettato le regole del rapporto tra allenatori e società. È anche vero che ad oggi siamo senza accordo collettivo, ma non per colpa dell’associazione allenatori. In termini di legge questo è un accordo che andrebbe fatto, ma sono anni - di fatto - che o Beretta o Lotito sfuggono e non viene fatto un accordo per firmarlo. Parlando anche con avvocati importanti mi dicono ‘state parlando e trattando di nulla’. Perché ogni allenatore va a fare il contratto con il suo avvocato e la società idem. Probabilmente si parla di nulla o di cose molto relative, tant’è però che questo incontro viene rimandato di continuo".
Petkovic ha ragione quindi?"Secondo me si, ha ragione Petkovic. Quello della giusta causa è una strada che hanno già imboccato altri presidenti, che spesso dicono ‘non firmiamo l’accordo collettivo così in caso di esonero non abbiamo bisogno di comunicarlo e di passare attraverso l’arbitrato della Lega e della Federazione. Andiamo direttamente dal giudice ordinario del lavoro’. Ciò però comporta tempi lunghissimi, da noi sono circa 3 anni e mezzo se non 4. Che Petkovic abbia ragione, tuttavia, credo sia assodato”.
Ora Reja può allenare la Lazio contro l'Inter? "Non spetta all’allenatore che subentra approfondire queste situazioni. In Spagna fino a qualche anno fa per tesserare un altro allenatore si doveva “saldare” quello precedente, dandogli tutti i soldi che gli spettavano. Poi anche loro sono diventati come noi. A me in passato è capitato, quando il Bologna mi chiamò per sostituire Sergio Buso, mio amico fraterno, e dissi di no. Ma si tratta di un caso particolare. Reja è sicuro della situazione, non tocca a lui essere coinvolto, perché per tesserarlo al settore tecnico bisogna che arrivi l’esonero di Petkovic, altrimenti non può essere tesserato. Ecco da dove arriva la sua sicurezza. La Lazio però deve risolvere il tutto prima di lunedì, altrimenti in panchina andrà il secondo allenatore (Alberto Bollini, ndr), anche senza patentino: basta una deroga di 60 giorni".
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