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le rivali
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Dell'avvio deludente del Milan di Fonseca ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport il giornalista Alessandro Vocalelli:
"La discussione, forse più fuori che in casa rossonera, si è concentrata sulle colpe di Fonseca. Che sicuramente ne ha, come lui stesso ha ammesso, per essersi lasciato trascinare dalla voglia - lui, che una volta si è mascherato da Zorro - di metterci subito la firma. Un errore, certo, perché nel calcio come nella vita conta sempre l’equilibrio. E il Milan, sia nella disperata rimonta col Torino, sia nella trasferta di Parma, è sembrato troppo scollegato, con lo stesso difetto che nello scorso campionato l’ha portato a chiudere con l’undicesima peggior difesa del campionato. Ma detto dell’uno per tutti - nel senso dell’uno che ha finito almeno nell’immaginario per pagare per tutti - resta il senso compiuto e fondamentale della frase. Quel “tutti per uno” che dovrebbe invece consigliare - come ricetta per guarire al più presto - di allargare la ricerca delle responsabilità. Perché Fonseca avrà, anzi ha, sicuramente commesso i suoi errori. Ma in questi giorni di mercato anche la società dovrà fare meglio e di più. Migliorando ad esempio, e il tentativo per Rabiot ne è la dimostrazione, il centrocampo. Senza però trascurare, parere strettamente personale, che occorre a tutti i costi fare qualcosa in attacco in avanti. Serve infatti un altro attaccante, meglio delle attuali alternative e più centravanti anche di… Morata , che ha dato il meglio di sé come seconda punta e potrebbe coesistere perfettamente con un partner-specialista nel fare gol. Il risparmio di oggi potrebbe infatti diventare il rimorso di domani.
Ma, dopo o insieme alle riflessioni di Fonseca e dei dirigenti, è anche fondamentale che tra i calciatori nessuno si senta escluso da quel “tutti per uno” che evoca uno spiccato senso del sacrificio individuale per il bene del collettivo. Una corsa in più, una stoccata in più, un recupero in più, per sostenere il compagno in difficoltà.
A cominciare dai big - da Theo e Leao per essere chiari - non ci possono più essere alibi per nessuno. Il primo bivio è lì e, anche se siamo solo alla terza giornata, il campionato non ti aspetta. Bisogna svoltare. E perché questo succeda, non c’è niente di meglio che - uno per tutti e tutti per uno - capire che il calcio, come giustamente ricorsa sempre Arrigo Sacchi, è uno sport di squadra. Anzi, di Squadra. Dal club all’allenatore, dallo staff ai calciatori.
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