"Per rapporto prezzo-rendimento, Morata - costato i 13,5 milioni della clausola - è tra le scelte migliori possibili", sostiene Zazzaroni
Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha parlato così di Morata al Milan:
"Alvaro Morata è una presenza costante delle ultime sessioni estive di mercato: dove c’era un centravanti da trattare spuntava il suo nome. La Juve l’ha inseguito e avuto, ripescato e cercato per la terza volta; poi si è mossa l’Inter insieme alla Roma di Mou e adesso il Milan ha fatto centro, quasi per disperazione. Ricordo che la prima esperienza italiana di Morata è stata nel 2014, esattamente dieci anni fa: andava per i 22, giocò un paio di stagioni nella Juve segnando 15 gol in 63 partite. L’ultima, nel 2020, 20 centri in 67 gare, sempre in un biennio bianconero. Per rapporto prezzo-rendimento, Morata - costato i 13,5 milioni della clausola - è tra le scelte migliori possibili. Quanto a compatibilità con Leão, poi, offre notevoli garanzie. Rispetto al suo predecessore nel ruolo, Olivier Giroud, è più tecnico ma meno potente. Personalmente gli avrei preferito solo Lukaku e Sesko, pur se per ragioni diverse"
"Con i chiari di luna del calcio italiano però non si scherza, e il Milan ovviamente non si sottrae al periodo grigionero: il campione d’Europa Morata è un’eccellente soluzione di compromesso, perché naviga tutte le acque, può essere marinaio e corsaro, collega i reparti, sa infilarsi negli spazi giusti (calcio relazionale) e conclude in tanti modi. Alvaro è più italiano che spagnolo e non solo per merito della moglie Alice, mestrina. Riprendendo il sito Relevo, la rivista Undici ha provato a spiegare le ragioni della sua antipatia nei confronti della Spagna e dei tifosi. Antipatia peraltro reciproca. «È una storia che affonda le radici molto lontano nel tempo, circa 25 anni fa - si legge - quando Morata, che all’epoca aveva sette-otto anni, vestì indifferentemente le maglie del Real e dell’Atlético Madrid». Non solo: ha giocato in entrambe le squadre, anche nelle due giovanili, i tifosi di una lo accusano di essere da sempre dell’altra sponda (proprio a causa di quelle fotografie da bambino) e viceversa. Ma c’è dell’altro, perché le critiche - soprattutto quando Morata indossa la maglia della nazionale, un simbolo che dovrebbe unire tutto il Paese, al di sopra del personale tifo per i club - sono cominciate ben prima di Euro 2024"