Paolo Ziliani non ama i giri di parole. Nella sua consueta analisi delle partite giocate dalle italiane in Champions League sintetizza così la vittoria dei rossoneri e la sconfitta dei bianconeri: "Il Milan ha vinto facendo paura, la Juve ha perso facendo pena". Ma i riflettori del giornalista sportivo hanno voluto inquadrare, ancora una volta, il comportamento di Rafa Leao. Un giudizio non solo su quanto dimostrato calcisticamente in campo, ma soprattutto sulle sue reazioni e sul suo comportamento ("un uomo di 25 anni che si comporta come un bambino di 5").
le rivali
Ziliani: “La fase difensiva del Milan è qualcosa di spaventoso. Leao? Ridurrei la clausola a…”
"Nelle ultime 21 partite giocate tra Milan e nazionale del Portogallo Leao ha segnato 1 gol. Avete capito bene: uno". I numeri difficilmente sbagliano e se li immaginiamo come una fotografia, quella di Leao è uno scatto sbiadito e triste. Ziliani prosegue: "Il Milan non ha bisogno di Leao: ha bisogno di Pulisic. E di Maignan. E persino di Gabbia. Così come avrebbe ancora bisogno di Tonali, di Kessie e persino di Giroud che non solo come centravanti vale più di Morata e Abraham messi assieme, ma era (è) un uomo vero, che avrebbe continuato a dare l’esempio su come ci si comporta, in campo e fuori. Che il Milan per la sesta stagione consecutiva si ritrovi ancora avviluppato e imprigionato nella ragnatela di Leao è ridicolo. Come ridicola è la clausola da 175 milioni fissata per scoraggiare l’avvicinamento al giocatore di club pretendenti. Fossi in Red Bird, la ridurrei a 17,5". Leao che, al fischio finale di Milan-Bruges, non solo non raggiunge i compagni per festeggiare in campo ma si allontana triste e solitario, non fa che confermare il suo essere un corpo estraneo rispetto alla squadra e al gruppo. Secondo Ziliani, non solo inutile ma anche dannoso.
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