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le rivali
Intervistato dal Corriere dello Sport, l'ex portiere e allenatore Dino Zoffha parlato così del KO della Juventus in vista della sfida con il Napoli:
«Stavolta si vive nell’incertezza, perché l’ultima di campionato ha regalato giudizi inaspettati: lo è stato il 6-0 del Napoli sulla Fiorentina e anche il modo in cui la Juventus è uscita da San Siro. Non sappiamo se ci siano elementi di casualità in queste gare».
A chi ha vinto un Mondiale 40 anni fa una domanda del genere non si dovrebbe fare, ma Chiellini ha aperto al dibattito. E’ finito il ciclo bianconero....? La vecchia guardia si è fatta vecchia?
«Ahia: vecchio è una brutta parola. Però non credo e non mi sembra. Direi che gli investimenti sono stati fatti, in varie zone del campo, e la Juventus non si è risparmiata, ha speso e anche tanto».
Lei la ribalta: siamo già nel nuovo ciclo.
«A me dalla poltrona così pare. E ci sono anche cose buone che si sono viste con Pirlo, che ha bisogno ovviamente del tempo necessario per inserirsi in questo nuovo ruolo. Ma la Juventus sa proteggere i propri allenatori e aiutarli, quando ci sono le difficoltà».
Cosa è questo calcio, oggi?
«Qualcosa che a volte diventa indecifrabile, perché all’improvviso e alla viglia di una partita puoi ritrovarti con un giocatore o anche un paio vittime del virus. E lì entrano in gioco anche altri fattori, di natura psicologica. Non è semplice da gestire. Poi, aggiungiamoci l’atmosfera, assolutamente diversa».
Il «peso» stavolta è soprattutto sulle spalle della Juventus?
«Ad occhio, ci sta. Deve digerire il ko con l’Inter e riuscire ad assorbire gli effetti che ha prodotto. Ma loro sono abituati alle pressioni, se non la Juventus chi è in grado di sopportare questo carico di stress?».
Insomma, se lei fosse Gattuso della Vecchia Signora non si fiderebbe...
«Appunto! E penso che non lo faccia, che ignori il particolare di domenica scorsa. Io in novanta minuti un po’ strani non riesco a cogliere segnali di disfatta. Certo, non è andata come chiunque si aspettava. Ma è stata una serata. Abbiamo idea di chi giochi nella Juventus, non stiamo neanche qui a ripetere la formazione e la panchina».
Ci sono cinque mesi davanti a noi, cosa succederà?
«Io credo che nulla sia deciso. Che la Supercoppa di domani sia in gioco e che lo scudetto non possa dirsi né assegnato, né indirizzato. Se lo giocheranno in tante, tutte quelle che sembrano attrezzate, e la Juventus ed il Napoli sono tra queste. Ecco perché ci divertiremo».
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