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mercato estero
Di solito avviene così: il giocatore nasce in Sud America, scopre il calcio, diventa forte, va in Europa, vince ciò che deve vincere e torna in patria in pensione; con Carlos Tevez le cose potrebbero essere diverse. La nostalgia di casa dell'argentino sembrerebbe costringere il City a lasciarlo partire non per raggiungere un top club europeo, ma per far ritorno in Sud America, nella "piccola" Corinthias.
L'offerta da quasi 50 milioni di euro fatta dal club brasiliano per l'attaccante del City verrà accettata dalla dirigenza inglese, almeno questo è quello che sostengono in Inghilterra. I tabòloid d'oltremanica danno già per certo l'addio dorato di Carlitos, con il City pronto a sostituirlo col più giovane connazionale Aguero.
Il colpo ddel Corinthias segna una svolta nel calcio brasiliano che, sommata alle scelte di San Paolo e Santos dovrebbe far riflettere il calcio del vecchio continente; i supermercati sudamericani sono chiusi. Se prima era quasi una formalità aggiudicarsi il talento brasiliano o argentino, adesso i club che li svezzzano e li fanno crescere cominciano a fare opposizione alle richieste europee. Si cerca maggior competitività anche nei propri campionati nazionali e ciò comporta l'opposizione alle partenze dei propri fenomeni, o clausole rescissorie da capogiro. Neymar, Ganso, Casemiro, solo alcuni esempi di questo nuovo cambio di tendenza. Per i club europei c'è una sola soluzione: puntare prima su giocatori potenzialmente campioni e non ancora affermati, per ottenere prezzi adeguati e continuare a far vivere in Europa il talento bailado del Sud America.
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