mercato nerazzurro

Botta: “Riquelme e Messi i modelli”. Ausilio: “Branca? Sta a lui capire perché…”

Eva A. Provenzano

Quando l’Inter stava per prenderlo dal Tigre si è rotto un ginocchio, un brutto infortunio che lo ha fermato sei mesi. Ruben Botta però è stato preso lo stesso dai nerazzurri che inizialmente lo hanno girato al Livorno per liberare una...

Quando l'Inter stava per prenderlo dal Tigre si è rotto un ginocchio, un brutto infortunio che lo ha fermato sei mesi. Ruben Botta però è stato preso lo stesso dai nerazzurri che inizialmente lo hanno girato al Livorno per liberare una casella da extracomunitario, ma l'argentino è stato curato e si è allenato sempre alla Pinetina conquistandosi la fiducia di Mazzarri che ha voluto tenerlo. E quindi oggi la società interista (c'è Ausilio in sala stampa ad Appiano Gentile e non Branca) lo presenta a stampa e tifosi. Vi portiamo in diretta le sue parole: 

13:02 - Il giocatore mostra la sua maglia e si mette in posa con Ausilio, tutto è pronto per la presentazione.

Che giocatore sei, dove ti piace giocare? C'è un giocatore a cui ti ispiri?

Mi piace giocare avanti, sinistra o destra non è un problema, dove piace al mister, mi adatterò. Mi piacciono i giocatori che fanno sempre il massimo Riquelme in Argentina. Mi ispiro anche a Messi.

Come è stato il mio ritorno in squadra? 

E' stato un momento duro perché mi sono infortunato quando avevo già parlato con l'Inter, avevo paura di non farcela, ma per me era un sogno venire all'Inter e avevo il sogno di restare qui, poi sia Piero che il club mi hanno aiutato ed ora eccomi qui. 

Recoba e la maglia venti?

E' un grande giocatore, ha avuto molto seguito qui tra i tifosi e adesso è il mio turno di fare bene con questa maglia.

Sembrava dovessi andare via poi è arrivata la fiducia di Mazzarri e sei rimasto...

Per quanto rigiarda l'aspetto fisico sono migliorato bene nell'ultimo mese. Sono andato al Livorno e lo ringrazio e ringrazio il mister per la fiducia che cercherò di meritare. 

Quanti minuti hai nelle gambe, come stai fisicamente? 

Chiaramente adesso mi sento bene e penso che sto migliorando igni giorno, lavoro duramente sul campo. Fisicamente sto bene, non so giudicare quanti minuti ho nelle gambe, non so se posso partire dall'inizio, farò il massimo se sarò chiamato in causa dal primo minuto. 

Sei arrivato in un momento particolare per l'Inter, un momento difficile... 

Devo ammettere che non è un bel momento, ma sono questi i momenti in cui si vedono gli uomini prima dei giocatori. Mi trovo bene con i miei compagni e il mister. Io posso solo imparare dagli errori. Il passato può essere messo da parte e chi viene a San Siro gioca sempre per batterci, noi dobbiamo fare del nostro meglio, imparando dagli errori. 

Meglio rimanere in prestito visti i tanti giocatori che ci sono a centrocampo?

Siamo in una grande squadra, è scontato che ci siano grandi giocatori. Io posso lottare ed impegnarmi al massimo giocandomela tutta quando c'è la posibilità. Devo dare il doppio, imparare dagli errori e fare bene quando sono chiamato in causa, come tutti i miei compagni devo sempre dare il massimo, per me è chiaro che essere qui è un sogno. 

Inter prima scelta o c'erano altri club? 

Si, c'erano diversi club interessati a me prima del mio infortunio, così come dopo. Ma la realtà è che avevo dato la mia parola all'Inter e quello era il mio obiettivo. Poi avevo paura dopo l'infortunio di non riuscire ad arrivare in Italia, ma è chiaro che il mio obiettivo era venire qui. 

Che momento è stato quando dovevi arrivare all'Inter e giocavi ancora al Tigre?

Il fatto che ci fossero molti argentini ha aiutato la mia scelta. Mi hano aiutato molto, sono grandi giocatori e grandi persone. Io pensavo a giocare quando era al Tigre, ma è stato brutto sentirmi dire che un giorno andavo via e un giorno no. Non è stato facile lasciare il club, la gente diceva che non ero stato riconoscente con il club anche se mi aveva fatto crescere. Il calcio è così bisogna andare avanti. 

Ti senti di raccogliere l'eredità degli argentini che stanno per lasciare l'Inter?

Gli argertini che hanno fato la storia recente dell'Inter hanno vinto tanto. Io cerco di imparare ogni giorno dalla loro esperienza, fuori e dentro al campo. Sono delle grandi persone, ma devo fare la mia storia calcistica, devo lottare ogni giorno, è l'unico modo che ho per fare bene. 

Un idolo all'Inter per te chi è?

Ammiravo Ronaldo da bambino. Ci sono giocatori importanti che hanno fatto la storia dell'Inter e che sono difficili da descrivere. 

Da chi ti aspetti di più tra i giovani dell'Inter? 

Tutti hanno il loro talento e ognuno ha le sue caratteristiche. Kovavic ha un grande futuro, ha grande tecnica, riesce ad uscire da situazioni complicate. Ma dico Kovacic, come si può dire così di Juan per esempio.

DOMANDA AD AUSILIO - Si sente la fiducia di Thohir dopo il caos Vucinic-Guarin?

Avete approfittato della presentazione per fare altre domande (sorride.ndr), non dovrei rispondere ma lo faccio con serenità. Firme, in quel caso, non ce ne sono state e cose così nel calcio ce ne sono all'ordine del giorno. Solo nell'ultimo giorno di mercato ci sono stati almeno tre trasferimenti saltati all'ultimo minuto. A luglio è successo con Isla e non ci sono state conferenze stampa o cose del genere. Non c'erano firme. Mediaticamente è stata raccontata in maniera particolare. I rapporti con la Juve sono buoni, tra professionisti, c'è stima reciproca, tutto come prima. Abbiamo solo pensato che non dovevamo più farlo. Confusione? C'è stima da parte di Thohir per chi sta lavorando, di confusione parlate voi. Abbiamo concordato con l'allenatore questo mercato, tutto è stato fatto in linea con le valutazioni tecniche, siamo riusciti a centrare i nostri obiettivi con sforzo economico per quanto riguarda Hernanes e con grande impegno per quanto riguarda D'Ambrosio perché aveva tantissime squadre su di lui e poi ha scelto noi. Siamo orgogliosi che entrerà a fare parte della nostra famiglia. E ora bisogna solo ripartire già da domenica. 

A BOTTA - Come è stato entrare con la Juve?

Sapevamo sarebbe stata una partita difficile. Io sono entrato dopo e ho dato tutto come sempre. Ho cercato di capire quello che voleva il mister e ho cercato di seguirlo. 

DOMANDA PER AUSILIO -Perché non c'è Branca? 

Sta a lui capire perché c'è o non c'è, non posso rispondervi per la sua assenza. Rispondo semplicemente che non posso rispondere per lui. 

ULTIMA DOMANDA - La tua vita privata, Ruben? 

Vivo solo, a Como, ma poi sono ogni giorno alla Pinetina.