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L'avvocato Cavalleri, manager del neo-giallorosso Marco Borriello, spiega dalle pagine del Corriere dello Sport i retroscena dell'affare Borriello.
Inizialmente Borriello doveva essere inserito nella trattativa per Ibra, come spiega lo stesso manager: «Ero a Barcellona per l’affare Ibrahimovic. All’inizio Marco poteva andare lì: quello il primo segnale. Dopo il Lecce Berlusconi parlava di Ibra e Robinho... Il giorno dopo è iniziata la mia 48 ore a casa di Marco perché era evidente che gli spazi per lui si stavano restringendo. E guardi che, orgoglioso come è, lui sarebbe rimasto a giocarsela».
E come mai l'attaccante è andato alla Roma? Cavalleri conferma quanto detto dal giocatore in conferenza stampa: «Per la convinzione e la passione che c’erano nelle parole di Rosella Sensi; per l’opportunità di giocare la Champions League. E per i due sms coinvolgenti di Daniele De Rossi».
L'avvocato conferma l'interesse della Juve: «Si è mossa per prima, questo è vero. Ma il prestito con riscatto non obbligato non era la formula che convinceva Marco. La Roma gli ha offerto un progetto a lunga durata. E ha battuto una concorrenza agguerrita. Perché forse non sapete bene: non c’era solo la Juve...».
E svela l'Interesse di Roberto Mancini verso l'attaccante: «Lunedì mi ha chiamato Roberto Mancini, lo ha fatto personalmente: abbiamo parlato, voleva Marco al City. Ma anche in quel caso ho spiegato a Mancio che Borriello voleva giocare la Champions e la sua squadra fa l’Europa League. E poi, martedì a mezzogiorno, il colpo di scena...»
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