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Un'idea precisa. E' a questo che vuole essere associato Andrea Stramaccioni. In conferenza stampa ha parlato tanto di mercato cercando di far capire il suo pensiero. Non sembra troppo arrabbiato per aver detto addio a Lucas, ha impostato la sua linea con Moratti e il resto dei dirigenti nerazzurri ed aspetta con tranquillità e fiducia la fine della sessione fissata al 31 agosto. "Puntiamo su dei calciatori che sono funzionali e utili alla squadra. Le caratteristiche di un giocatore spesso possono andare oltre un semplice nome. Il fatto che sfumi un obiettivo, o due, piace più a voi. Io sono arrivato qui quando c'era molto scetticismo su Guarin. Oggi Guarin è uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato. Conta quello che Guarin fa, non il suo cognome. Siamo noi che facciamo diventare importante il cognome sul campo. Servono giocatori funzionali all'idea, poi ci sono nomi famosi e altri che non lo sono", spiega il mister.
MA CHE NE SAPETE VOI? - Ha un modo di pensare che è proprio lineare. Nessuna promessa troppo esaltante se non quel grido di battaglia: 'Lavorare, lavorare e ancora lavorare'. "Io con i titoli ho qualche problema. Magari noi come Lucas ne seguiamo quattro e voi ne sapete due. L'importante è che noi sappiamo cosa ci serve. Non credo che ci sia allenatore al mondo che dà dieci nomi a giugno ai suoi dirigenti e ad agosto ne arrivano proprio dieci. Non sono preoccupato. Se fossero sfumati al 31 agosto tutti i nomi indicati sarei preoccupato, ma oggi siamo al nove agosto e nell'ultima settimana di solito si fanno molte cose. Io ho un'idea più che un modulo e in campo ci fanno sempre i giocatori con le qualità migliori. Di schemi ne abbiamo cambiati anche diversi", sostiene ancora il tecnico nerazzurro.
SOGNA, MA E' DESTO - Poi ammette: "L'altro sogno impossibile oltre a Lucas era Lavezzi o Robben? Beh, Robben così lo potete scrivere dai", dice sorridendo. Sogni che si frantumano ancora prima di pronunciarli, ma bisogna fare di necessità virtù e lui non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro: "Per ora non sono arrivati giocatori non graditi all'allenatore e in questo ci metto la faccia. Ho instaurato un grande rapporto con il presidente e i dirigenti". Con loro tanti summit, tante chiacchierate utili a capire il da farsi e il mister ci scherza su: "Sto arricchendo i parcheggiatori nei dintorni della sede".
PRONTI, PARTENZA... - Battuta pronta e certezze nel proprio modo di lavorare. Cose intraviste a fine campionato, nelle prove generali, di quelle che si fanno prima del debutto. Strama si è conquistato così la fiducia degli interisti. Dovrà restare immutata quando arriveranno (magari no) le prime difficoltà. Perché si è capito non sarà il mercato dei sogni. Vietato disfare le valigie prima della partenza, la meta è lontana, ma se ci si porta dietro consapevolezza, ironia e magari anche un pizzico di fortuna, il viaggio sarà di quelli da raccontare.
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