In tempi di crisi, o nelle civiltà primitive, ci si affida ai totem per superare lo sgomento dell’ignoranza, o per creare un simbolo purchessia in mancanza di riferimenti certi. L’Inter che non è affatto primitiva ma è di sicuro in crisi (di risultati e di attaccanti), dopo il grave infortunio di Milito ha provato col norvegese John Carew, appunto un centravanti totemico, grande e grosso, il classico pennellone d’area che ogni tanto risolve situazioni intricate dall’alto del suo metro e 95. Missione fallita, e con enorme dispiacere per tutti. Perché Carew, nonostante abbia destato un’ottima impressione per i modi raffinati da uomo di mondo e appassionato d’arte e di cinema, non ha superato i test atletici cui era stato sottopostoì martedì. Non che fosse rotto, o sovrappeso di trenta chili: semplicemente, Carew è svincolato dallo scorso maggio e avrebbe impiegato un paio di mesi per tornare in condizioni atletiche decenti, cioè per affrontare almeno un tempo di una partita di serie A. Insomma, il gioco non valeva la candela e non se n’è fatto più niente. Quindi niente centravanti di scorta da qui a maggio... anche se circola ancora il nome di Charisteas».
news mercato
Repubblica: «L’Inter cerca il suo totem offensivo, sfumato Carew ora c’è…»
In tempi di crisi, o nelle civiltà primitive, ci si affida ai totem per superare lo sgomento dell’ignoranza, o per creare un simbolo purchessia in mancanza di riferimenti certi. L’Inter che non è affatto primitiva ma è di sicuro in crisi...
© RIPRODUZIONE RISERVATA