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Uefa.com lo definisce: "la star più umile dell'ultimo decennio". Bella investitura per il capitano Javier Zanetti, che ricorda il suo arrivo in punta di piedi all'Inter: "Il giorno della presentazione, passai in mezzo alla folla che non mi conosceva chiedendo a tutti 'mi scusi'. Una volta affacciatomi dal balcone, i tifosi non ci credevano. Ero passato tra di loro e nessuno sapeva chi fossi".L'uomo dei record, l'ultimo l'ha stabilito l'11 Settembre 2011 contro il Cska Mosca, ai danni di Giuseppe Bergomi, che ammette: "Una volta dissi scherzando, che avrebbe potuto giocare sino a 50 anni. Ora che lo vedo penso che davvero possa farlo almeno sino a 45. Si mantiene alla stessa maniera. E' come Paolo Maldini fisicamente, deciderà lui quando vuole lasciare il calcio."Tutti i record sono speciali - spiega il Capitano - ma ce ne sono due che hanno per me una particolare importanza. Il primo è quello per cui sono il giocatore più rappresentativo della nazionale Argentina, l'altro è quello di essere il capitano dell'Inter da 12 stagioni e avere il record di presenze qui. Farlo da straniero da ancora più soddisfazione".Un segreto per essere cosi in forma alla soglia dei 40 anni? "Non giocare con la mia preparazione. Altrettanto importante è l'armonia che si gode a casa con una bella famiglia, che mi permette di concentrarmi unicamente sul calcio. Con i miei colleghi di solito mi diverto in allenamento. 'Rallenta il ritmo e farci vincere per una volta' mi dicono spesso. Ma sin quando il mio corpo risponderà bene, continuerò a giocare". Parole da capitano queste, parole da Javier Zanetti.
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