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La domanda urgente di Ultimo Uomo: “Stiamo forse sottovalutando Federico Dimarco?”

Redazione1908
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Perché Federico Dimarco è così eccezionale? "Per capire l’eccezionalità di Dimarco basta ricordare quanti terzini vanno in difficoltà quando gli vengono dati compiti più creativi facendoli partire qualche metro più avanti. Quanti terzini offensivi in una difesa a quattro, anche i più tecnici, sembrano devitalizzati e mostrano i propri limiti quando la squadra passa a cinque. Magari dribblano e crossano bene come farebbe un esterno alto, ma non hanno la visione, o la capacità di calcio, per fare davvero da regista offensivo", spiega Ultimo Uomo.

E qui entra in scena il Dimarco dell'Inter: "Il modo in cui l’Inter usa Dimarco ci dice anche di un piccolo rinnovamento culturale nell’uso dei terzini. Fino a qualche anno fa l’avanguardia del ruolo era rappresentata da terzini playmaker, in grado di venire dentro al campo per partecipare alla costruzione, riempire lo spazio lasciato libero da un centrocampista o aggiungendosi a loro. Dai falsi terzini di Guardiola sperimentati nel 2013 siamo arrivati a una specie di nuova normalità in cui parecchie squadre chiedono, occasionalmente o più stabilmente, al proprio terzino più qualitativo di venire dentro al campo. Fino, appunto, a Trent-Alexander Arnold a cui è stato proprio cambiato di ruolo. Anche per ragioni culturali, quindi, c’è voluto un po’ di tempo per capire esattamente cosa fare con Dimarco. L’Inter, come anche l’Italia di Spalletti post-Europeo, usano la fluidità per costruire, preferendo lasciarlo nella zona di campo dove gioca meglio, qualche metro dietro la metà campo e poi fino al limite dell’area, come un centrocampista. Dimarco ha spostato l’eccellenza del ruolo nell’ultimo terzo di campo sfruttando qualità atipiche per il gioco in fascia: invece di corsa e al dribbling lui fa la differenza con la visione di gioco e la tecnica nei passaggi e lanci. Siamo così passati dai terzini-playmaker a un terzino-rifinitore. Per una volta un esempio di eccellenza tecnica, e tattica, nel calcio europeo viene dalla Serie A, da un giocatore italiano. Forse dovremmo celebrarlo un pochino di più".

 

 


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