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C'è un modo per diventare simpatici agli occhi di tanti giornalisti italiani: basta essere contro Mourinho. Franco Ordine, in un articolo pubblicato su il Giornale, spiega i motivi per i quali Villas Boas è da apprezzare.
"Ci sta simpatico perchè ha avuto il coraggio, poco più che trentenne, quando i nostri 'bamboccioni' non si staccano da mamma e papà e nemmeno dalle loro paghette, di staccarsi da Mourinho tentando l'avventura sulla panchina in prima persona. Ci sta tremendamente simpatico perchè ha saputo persino sfidare l'ira del suo maestro pur di andare incontro al brivido del fare", scrive il giornalista.
Il nuovo allenatore del Chelsea ha parlato di vittorie, di bel gioco, di gruppo (e i giornali italiani lo sottolineano come se per Mou nulla di tutto questo fosse veramente importante). "Anche se ha soffiato il posto al nostro diletto Ancelotti - conclude Ordine - seguiremo il suo lavoro e il Chelsea con grande attenzione. Perchè ci piacerebbe scoprire che esiste un altro anti-Mou in giro per la vecchia Europa."
Boas si presenta al mondo Blues e a chi gli ricorda le sue origini, risponde così: "Io un altro Special One? Sono cose create dai media, io dico solo che qui si dovrebbe dire che c'è un Group One." Come se Mourinho non ritenesse il gruppo abbastanza importante. Solo gli interisti se ne sono accorti: quando il portoghese è arrivato ad Appiano lo spogliatoio nerazzurro si è unito come mai prima, intorno ad unico progetto. E così è arrivato l'impossibile.
Ci sono i maestri e poi i discepoli: ne seguono le orme, imparono da loro, predicano come loro, poi non li (ri)conoscono. Qualcuno un giorno profetizzò: 'Prima che il gallo canti tre volte, mi rinnegherai...'. Tutto come previsto, la storia si ripete.
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