L'amore per gli animali c'entra con l'Inter: sono due passioni. Gianfelice Facchetti, figlio dell'ex compianto presidente nerazzurro Giacinto, in una lettera aperta pubblicata sul sito inter.it racconta il suo impegno a favore dei cuccioli spagnoli dove migliaia di cani e di gatti vengono soppressi ogni giorno per legge.
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Gianfelice Facchetti a favore della campagna ‘Una zampa per la Spagna’…
L’amore per gli animali c’entra con l’Inter: sono due passioni. Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex compianto presidente nerazzurro Giacinto, in una lettera aperta pubblicata sul sito inter.it racconta il suo impegno a...
"Come possiamo non dire nulla? Non c'entra col pallone però con le grandi passioni può c'entrare, volendo anche con le stesse ragioni che hanno permesso all'FC Internazionale di nascere e diventare grande: non ignorare la bellezza che sta oltre i confini italiani. Ragionare in termini di squadra, senza frontiere. E non ignorare gli animali, che spesso hanno accompagnato la vita privata dei grandi calciatori e presidenti della nostra squadra in un'avventura infinita. Ecco, allora io non ignoro una situazione che ho conosciuto per la prima volta a novembre, quando ho adottato il mio cagnolino. E che non sospettavo di sicuro...
A pochi chilometri da noi, in Spagna, si consuma una continua tragedia che coinvolge decine di migliaia di cani e gatti ogni anno.Tutti loro, sani o meno, di razza o meno, cuccioli o meno, per legge sono soppressi dopo soli dieci o venti giorni dall'arrivo in canile (a seconda che siano stati scaricati dal proprietario o trovati a vagare sul territorio), in tutto lo Stato, fatta eccezione per la Catalunia. È sicuramente discutibile questa "soluzione" concordata a livello istituzionale per "combattere" la questione del randagismo, soprattutto perché né le adozioni né la sterilizzazione sono incoraggiate...So che molti risponderebbero che non è certo l'unico posto dove si procede in questo modo (male!), e che il nostro Paese fino a qualche decennio fa faceva lo stesso: almeno abbiamo smesso, e anche se ci sono ancora situazioni limite e canili lager nascosti, gli enti competenti in qualche modo possono faticosamente provare ad intervenire poiché la legge tutela la salute e il benessere dei randagi, ma soprattutto poiché ucciderli o torturarli è inaccettabile per la maggior parte dei cittadini.Il fatto ancor più sconvolgente infatti deve ancora venire: in Spagna le strutture che si disfano dei senza famiglia spesso non sono esattamente canili aperti al pubblico soggetti a controlli, ma pensioni private che affittano una piccola parte al comune per ammassarci i trovatelli, e che soprattutto percepiscono una sovvenzione dalla città per ogni soppressione avvenuta (mi dicono che può aggirarsi intorno alla sessantina di euro l'una, ma che varia di luogo in luogo). Viene da sé che, con l'occasione di guadagno, si sia formato un colossale business intorno a questi poveri sfortunati. Chi più ne elimina più ricava!Questo, già agghiacciante, comporta un'altra conseguenza terribile, e purtroppo molto ben documentata ormai da moltissime fonti: in parecchi inferni fatti a gabbie non soltanto gli animali nei pochi giorni in cui sperano di essere riscattati da un padrone che potrebbe averli persi, e che non ha molto tempo per recuperarli vivi, vengono trattati davvero male, poiché già a 'perdere': curarne la salute sarebbe un controsenso, e anche il cibo è inutile o quasi, tanto devono morire! L'uccisione spesso non avviene nemmeno secondo norma di legge (con l'eutanasia): quando va bene tramite paralizzanti muscolari non accostati ad altri farmaci (che costano...), che dunque provocano una lenta agonia di ore ed ore; quando va male accatastati in camere a gas, avvelenati o bruciati vivi in forni crematori magari fatti in casa...Succede addirittura che vengano astutamente fatti riprodurre per lucrare ulteriormente sulle cucciolate! È ciò che è accaduto alla mia Bambi, prenotata tramite l'associazione 'Una Zampa per la Spagna', ma restata qualche mese ad aspettare una famiglia italiana che la salvasse nella parte a pagamento della stessa perrera che voleva disfarsene. Le adozioni infatti sono poche e i cani troppi, dunque l'unico modo di evitare l'esecuzione di una bestia molte volte è accettare di finanziare vitto e alloggio ai becchini, diventando momentaneamente loro clienti a tutti gli effetti. Nonostante questo il trattamento non migliora, e l'associazione non ha nessun diritto di intervenire. È arrivata qui denutrita, saccagnata di botte, con la mandibola spostata da un calcio e un'emorragia interna ormai avanzata, in ricordo del parto avvenuto poco prima di lasciare quello schifo di gabbia. Per giorni non stava neanche in piedi e fissava il vuoto annullata; per almeno un mese non c'è stato modo di portarla in strada a camminare: la volontaria che l'ha salvata ci ha raccontato che i suoi piccoli le sono stati ammazzati davanti appena nati (pur da viva, ha fruttato un discreto gruzzoletto di denaro insomma!), e che lei è completamente impazzita di dolore: l'amore immediato tra Bambi e mio figlio di pochi mesi ha spiegato molto.."Più conosco gli uomini, e più amo le bestie amico mio..." diceva Totò al postino che lo trova sdraiato nella cuccia del cane in "Siamo uomini o caporali?"Da quando io e questa bastardina di neanche 6 chili ci siamo incontrati, ho voluto seguire molte altre storie di questi viaggi della speranza che poche, pazienti appassionate come Claudia Conte affrontano pagando spesso di tasca loro centinaia di euro e affrontando realtà sconcertanti: certi scheletri ancora vivi che scendono dal camion non li dimentico, e per quanto non siano umani, non possono non ricordare vicende orribili di cui l'umanità si vergogna ancora oggi.Cuccioli stremati, agonizzanti. Molossoidi che dovrebbero far paura, e invece invocano una carezza: chi con una tibia fuori, chi con le corde vocali recise... Surreale.Perché incentivare milioni di morti ogni anno? Perché non sterilizzare? Ai comuni non costerebbe di più probabilmente. Perché non operare controlli? Parecchi di questi campi di concentramento sono invece completamente chiusi al pubblico degli adottanti e agli animalisti spagnoli che, in loco, vorrebbero poterli aiutare. Basti riguardare il servizio proposto di recente da Striscia la Notizia, se si ha lo stomaco, per rendersene conto una volta di più.Ghandi diceva che "la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta i suoi animali": l'Europa può accettare tutto questo?C'è qualche coraggioso come Giuliana Poletti che, insieme al presidente e una volontaria di AIDAA, accompagnati dal Funzionario italiano della Commissione Europea, in questi giorni sta per presentare a Bruxelles una petizione a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone di diverse nazioni. Il titolo del documento di AIDAA è "I nuovi diritti degli animali in Europa": si chiede la cessazione immediata delle soppressioni, la creazione di un fondo europeo per le sterilizzazioni e di organi di controllo per il maltrattamento degli animali. Speriamo!Non si offendano: gli iberici potranno aiutare noi a migliorare tante altre cose terribili, ma cominciamo a ragionare come una squadra che si rafforza anche grazie alla sua varietà! Non ci siamo uniti anche per questo? Prendiamoci la libertà di poterci perfezionare a vicenda, come dovrebbe avvenire in un campo da calcio! Aiutiamo la Spagna a fermare una mattanza inutile e atroce.L'insegnamento più grande viene dai più disperati: nonostante tutto, sul piazzale dell'arrivo che accoglie le famiglie in attesa e le decine di sopravvissuti che hanno viaggiato per giorni, non si sente un ringhio, non una litigata tra maschi, non un accenno di aggressione alle persone che li sollevano e li manipolano senza conoscerli. E vale per ogni stazza e per ogni razza, provare ad assistere per crederci. Loro ci danno una possibilità, sempre".Per informazioni sulla normativa, aiuti e adozioni: http://www.unazampaperlaspagna.org/"www.unazampaperlaspagna.org
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