Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, parlando con il quotidiano Il Messaggero è tornato sulla vicenda del calcioscommesse che ha visto tra i protagonisti Fagioli e Tonali. In questi giorni la vicenda è tornata in auge, dopo che l'inchiesta di Milano sta rivelando altri dettagli. «Via dalla Nazionale chi ha scommesso. La maglia azzurra deve essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale, che deve addirittura precederlo. Non basta buttare la palla dentro. Se vieni meno a delle regole che sono esemplari, bisogna andare al di là della sanzione. Vedo la convocazione in Nazionale come un premio a tutto tondo», ha detto il Ministro.


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Abodi: “Chi scommette pessimo esempio. Via dalla Nazionale”
«Non sono per chi è pronto a fare qualunque cosa per vincere una partita o una competizione. Bisogna dare tutto, è diverso. Non andare a giocare più in azzurro non vuol dire tra l'altro non fare più sport, ma farlo in un altro modo. È una valutazione che va fatta. Anche il patteggiamento presuppone un'assunzione di responsabilità pro futuro. Penso sia interessante che ci sia una parte di riabilitazione attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vita un po' meglio», ha aggiunto.
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E ha spiegato anche il suo disegno: «Considero questa storia un alto tradimento dei sentimenti, perché il calcio vive di passioni, oltre che di credibilità, perché i ragazzi sanno che non devono scommettere mai sul calcio. Non sono un giudice, ma esprimo un giudizio basilare sui principi dello sport. Per evitare equivoci, vorrei che insieme al contratto il calciatore si impegnasse a firmare una carta dei valori con 4 cose chiare: non cisi dopa, non si scommette, non si prendono soldi in nero e non si guardano partite sulle piattaforme illegali. Risolveremo il problema? No, ma toglieremo gli alibi a tutti in modo più chiaro».
(Fonte: Il Messaggero)
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