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Ero a pezzi. Ho preso una bottiglia di vodka. Senza esagerare. Me la sono scolata tutta da solo. Mi sono riempito di vodka. Ho pianto tutta la notte. Mi sono addormentato sul divano, di tanto che avevo bevuto e pianto. Ma era così, no? Cosa avrei potuto fare? Ero a Milano per un motivo. Era quello che avevo sognato per tutta la vita. Dio mi aveva dato l’opportunità di diventare calciatore in Europa. La vita della mia famiglia è migliorata molto grazie alla mia fatica e a tutto ciò che Lui ha fatto per me. E che anche loro hanno fato per me. Quel prezzo, in fondo, era piccolo da pagare, rispetto a tutto ciò che stava succedendo e che sarebbe ancora successo. Ne ero consapevole. Ma non per questo mi è passata la tristezza", ha raccontato.