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Adriano commuove: “Ho provato, ho pianto con Moratti. Ma io volevo solo una cosa dalla vita”

Daniele Mari Direttore 
Nella lunga lettera a The Players Tribune, Adriato Leite Ribeiro ripercorre le tappe che l'hanno portato alla decisione di tornare a casa

Nella lunga lettera a The Players Tribune, Adriano Leite Ribeiro ripercorre le tappe che l'hanno portato alla decisione di lasciare l'Inter e l'Italia per tornare a casa. Una decisione sofferta, frutto di una sofferenza interiore indicibile.

"Ho provato a fare quello che volevano loro. Ho cercato di fare accordi con Roberto Mancini. Mi sono impegnato con José Mourinho. Ho pianto sulla spalla di Moratti. Ma non riuscivo a fare quello che loro mi chiedevano. Stavo bene per qualche settimana, non bevevo manco un goccio, mi spaccavo di allenamenti, ma poi c’era sempre una ricaduta. E tutti mi criticavano. Non ce la facevo più.

La gente ne ha dette di tutti i colori, come se fosse chissà quale scandalo. “Ma come? Adriano ha smesso di guadagnare sette milioni di euro? Ha mollato tutto per questa roba?” È quello che ho sentito dire più spesso. Ma nessuno capisce perché l'ho fatto. Perché non stavo bene. Avevo bisogno del mio spazio, di fare quello che volevo fare.

Guarda ora. C’è qualcosa di strano nel nostro giro? No. Scusa se deludo qualcuno, ma l'unica cosa che cerco qui a Vila Cruzeiro è la tranquillità. Qui posso andare in giro scalzo e senza maglietta, solo con i pantaloncini. Gioco a domino, mi siedo sul marciapiede, ricordo le storie della mia infanzia, ascolto musica, ballo con i miei amici, dormo per terra. Vedo mio padre in ognuno di questi vicoli.


Che altro mi serve?

Non porto nemmeno una donna qui. E tanto meno mi metto con le ragazze del posto. Voglio solo stare tranquillo e ricordare chi sono davvero.

Nient'altro.

Faccio quello che voglio.

Vuoi venire? Vieni pure.

È per questo che ci torno sempre.

Qui sono rispettato sul serio.

Qui c’è la mia storia.

Qui ho imparato il significato della parola comunità.

La Vila Cruzeiro non è il miglior posto al mondo.

La Vila Cruzeiro è il mio posto."