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Da noi queste cose non esistono. Qui, quelli di fuori non hanno idea di cosa faccio. Questo era il loro problema. Non capivano perché fossi tornato in favela. Non era per l'alcol, né per le donne, tanto meno per la droga. Era per la libertà. Era perché volevo un po’ di pace. Volevo vivere. Volevo essere di nuovo umano. Solo per un po’. Cavolo, questa è la verità. E allora?".
"Ho provato a fare quello che volevano loro. Ho cercato di fare accordi con Roberto Mancini. Mi sono impegnato con José Mourinho. Ho pianto sulla spalla di Moratti. Ma non riuscivo a fare quello che loro mi chiedevano. Stavo bene per qualche settimana, non bevevo manco un goccio, mi spaccavo di allenamenti, ma poi c’era sempre una ricaduta. E tutti mi criticavano. Non ce la facevo più.
La gente ne ha dette di tutti i colori, come se fosse chissà quale scandalo. “Ma come? Adriano ha smesso di guadagnare sette milioni di euro? Ha mollato tutto per questa roba?” È quello che ho sentito dire più spesso. Ma nessuno capisce perché l'ho fatto. Perché non stavo bene. Avevo bisogno del mio spazio, di fare quello che volevo fare".
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