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Adriano: “Ecco perchè sono tornato in favela. Quando sono scappato dall’Italia…”

Fabio Alampi Redattore 
L'Imperatore, nella sua lunga intervista-confessione, ha raccontato i particolari del suo addio all'Inter e al nostro Paese

Rinunciare ai soldi e ai riflettori del mondo del calcio per tornare a vivere nelle favelas, lì dove tutto era iniziato. Adriano, nella sua lunga intervista-confessione, ha raccontato i particolari di quando lasciò l'Inter e l'Italia per tornare a casa sua: "Quando sono “scappato” dall'Inter e me ne sono andato dall’Italia, sono venuto a nascondermi qui. Ho girato tutto il complesso per tre giorni. Nessuno mi ha trovato. È impossibile. È la regola numero uno della favela. Zitto e mosca. Secondo te qualcuno mi avrebbe tradito? La stampa italiana era impazzita. La polizia di Rio ha perfino fatto un’operazione per “salvarmi”. Dicevano che ero stato rapito. Ma dai, scherzi? Figurati se qualcuno mi farebbe del male qui, proprio a me che sono cresciuto nella favela. Mi hanno criticato un sacco per questo.

Che ti piaccia o no, era l'indipendenza di cui avevo bisogno. Non ce la facevo più in Italia, appena uscivo di casa dovevo guardarmi attorno e controllare chi c’era, dove stavano le telecamere, chi si avvicinava, se era un giornalista, un furbo, un truffatore, o chissà quale altro rompiscatole.

Da noi queste cose non esistono. Qui, quelli di fuori non hanno idea di cosa faccio. Questo era il loro problema. Non capivano perché fossi tornato in favela. Non era per l'alcol, né per le donne, tanto meno per la droga. Era per la libertà. Era perché volevo un po’ di pace. Volevo vivere. Volevo essere di nuovo umano. Solo per un po’. Cavolo, questa è la verità. E allora?".

"Ho provato a fare quello che volevano loro. Ho cercato di fare accordi con Roberto Mancini. Mi sono impegnato con José Mourinho. Ho pianto sulla spalla di Moratti. Ma non riuscivo a fare quello che loro mi chiedevano. Stavo bene per qualche settimana, non bevevo manco un goccio, mi spaccavo di allenamenti, ma poi c’era sempre una ricaduta. E tutti mi criticavano. Non ce la facevo più.


La gente ne ha dette di tutti i colori, come se fosse chissà quale scandalo. “Ma come? Adriano ha smesso di guadagnare sette milioni di euro? Ha mollato tutto per questa roba?” È quello che ho sentito dire più spesso. Ma nessuno capisce perché l'ho fatto. Perché non stavo bene. Avevo bisogno del mio spazio, di fare quello che volevo fare".