"Rispetto al passato la violazione dei doveri di lealtà e rettitudine viene contestato anche in via autonoma - continua Tortorella -. Difficile sostenere che la violazione di un preciso dovere imposto dal codice di giustizia sportiva non integri anche la violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità. Persino nell’integrazione degli illeciti tipizzati dal Codice si registra la contestazione della triade dei doveri cui ogni soggetto all’ordinamento sportivo risulta sottoposto. Da addetta ai lavori, mi aspetto che, laddove la Procura Federale ritenesse integrata una fattispecie di illecito, tanto da contestare la violazione dell’articolo 25, contesti anche la violazione dell’art. 4.
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Se quindi un tesserato dovesse essere sanzionato, automaticamente verrebbero puniti anche i club? Sì, a meno che i club non provino che non ci sia stata alcuna possibilità di vigilare non potendo rispondere di tutto ciò che un tesserato fa nel proprio privato. Se la Procura federale dovesse ritenere che i club siano dei soggetti danneggiati e incolpevoli potrebbe in ipotesi propendere anche per l’archiviazione. Ma come ho già detto, la verifica di una “responsabilità sportiva” corre su binari distinti rispetto a quella penale, così da non poter escludere scenari sanzionatori più o meno gravi".
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