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Passiamo al Milan, quanto influiscono i problemi interni? Il rapporto tra Fonseca e alcuni singoli come Leao ed Hernandez resta complicato…
«Fonseca mi piace per quello che dice e come gestisce le scelte. Sono contento che il Milan l’abbia tenuto per trovare la quadra, da un punto di vista tecnico avevo già detto prima della sosta che con questo 4-2-4 il Milan sta creando una sua identità. È ancora altalenante all’interno della stessa partita, deve trovare equilibrio negli uomini più che nel sistema di gioco, che adesso c’è. Non puoi pensare di vincere sempre e dare spettacolo».
Col Bruges vittoria d’obbligo?
«Vista la partenza in Champions League, assolutamente si. Si sapeva che le prime due partite erano difficili. Sono curioso di capire le scelte che Fonseca farà per questa gara. Non è il momento delle bocciature, sta dando un segnale di voler tenere tutti vivi. Con l’Udinese ha mandato un messaggio chiaro a Leao, ma vedrete che adesso lo rimetterà dentro».
Atalanta e Bologna quanta strada possono fare in Europa?
«Vedo la squadra di Gasperini in grado di raggiungere almeno i playoff in Champions League perché ormai ha una caratura internazionale consolidata, non dimentichiamoci che è la detentrice dell’Europa e League e ha già fatto bene anche in Champions. Il Bologna deve vivere questa avventura da outsider e può continuare a farlo, come a Liverpool dove ha giocato a viso aperto, ha creato, è stato coraggioso. Giocando libero di testa, visto che non ci sono pressioni particolari per i rossoblù in questa competizione, il Bologna è un cliente scomodo per chiunque».
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