Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico dell'Inter Rafa Benitez ha parlato del cammino europeo dei nerazzurri e della possibilità di vincere tutto per la squadra di Inzaghi:


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Benitez: “Inter in Champions non sbaglia mai: con la ThuLa parte quasi 2-0. Sul Triplete…”
Rafa, si può fare?
«Non è semplice ma ci sono le condizioni. Con sfide che ricorderebbero ai tifosi dell’Inter scontri epici del passato. A volte viene da pensare che il destino stia apparecchiando l’appuntamento con la storia: ma va detto che il destino se lo stanno costruendo da sé Inzaghi, i suoi ragazzi ed il club».
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«Un allenatore non dirà mai di avere la qualificazione in tasca. Forse stavolta potrebbe permetterselo Arteta, che comunque non lo farebbe mai. Ed è giusto così. Però è chiaro che Inter-Bayern è una possibilità assai concreta che si realizzi».
Perché questa Inter può vincere tutto?
«Intanto, perché in campionato è prima, anche se ha solo un punto di vantaggio sul Napoli, che con l’Atalanta e ora anche la Juve sono concorrenti complicati da domare. E poi perché in Coppa Italia è favorita, nonostante le insidie che contiene il derby nella doppia semifinale. Infine, perché in Champions sta dimostrando una consistenza impressionante, non sbaglia un colpo».
L’hanno colpita, dell’Inter, due aspetti.
«Il primo: non riescono a fargli mai gol, praticamente non mette mai in condizione l’avversario di tirargli in porta. Un solo gol subito finora testimonia la forza di un gruppo che riesce a fondere le due fasi, a coprire e poi a segnare. Il secondo: pure senza Dimarco, Calhanoglu e Mkhitaryan, il rendimento non cala e la personalità resta elevatissima. Il sospetto che le assenze potessero pregiudicare la prestazione è stato spazzato via dal risultato e dal modo in cui è stato ottenuto. Se hai Thuram e Lautaro parti da 1-0, quasi da 2-0».
Ha visto anche Bayern-Leverkusen, mercoledì.
«Partita tra due squadre prudenti, rispettose l’una dell’altra, decisa dalla qualità degli uomini di Kompany, da qualche errore di quelli di Xabi Alonso. Il Bayern ha scelto di giocare spesso alle spalle di Mukiele, l’ha battezzato come zona in cui insistere. Ha avuto uno straordinario Olise, un Kimmich che per me è stato il padrone della partita, un Kane che è stato bravo nello scappare dalla linea, per tirare fuori il centrale avversario e togliergli i riferimenti. Non sarà semplice affrontarli, ma si sapeva, però non lo sarà neanche per loro capire l’Inter, che intanto potrà recuperare i suoi infortunati».
Gestire tre impegni sarà per Inzaghi la preoccupazione maggiore...
«Non è facilissimo andare in campo ogni tre giorni, anche se a me è sempre piaciuto, perché ritengo che la partita possa avere una funzione allenante. Il resto lo fanno le motivazioni. Però anche vero che adesso stiamo parlando della gara con il Feyenoord e siamo già alla vigilia del Monza; che sei giorni sono pochi per recuperare ma almeno il calendario ha dato un mano e all’Inter non toccherà spostarsi in aereo, quindi rientrare tardi, riposare poco».
Si procede di turnover?
«È Inzaghi che ha i parametri della squadra a portata di mano, noi dall’esterno andiamo per sensazioni. Però se Calha e Micki hanno dovuto fermarsi, se Dimarco si è appena bloccato, se Darmian e Zalewski sono indisponibili, allora non ti restano tante opportunità. Direi che la fortuna in questo momento non ha girato dalla parte dell’Inter, ma se va avanti, per i quarti poi ci vorrà un mese circa e dunque sarà possibile regolarsi di conseguenza».
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