Giuseppe Bergomi, ex difensore e capitano dell'Inter, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a SportWeek: "C'è stata la possibilità due volte. Sa, il mestiere del commentatore ha delle controindicazioni. Ricordo che Zoff una volta mi disse: "Beppe, andando in tv ti prendi dei rischi". Ma io cerco sempre di essere onesto e rispettoso, senza fare il tifoso. Qualche giudizio deve aver incrinato dei rapporti, non so dire con chi. Facchetti voleva farmi fare il secondo di Cuper, ma sapevo che avrebbe preferito Verdelli. L'ultimo tentativo l'ha fatto Beppe Baresi, ma alla fine mi ha detto che non era possibile. "Ordini" dall'alto".


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Bergomi: “Per due volte potevo allenare l’Inter, ma non fu possibile. Ordini dall’alto”
Le dispiace?
"Un po', ma ormai me ne sono fatto una ragione. Mi piace fare il commentatore e anche allenare, ho trovato il modo di fare entrambe le cose e sono contento".
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Ha mai ricevuto offerte per allenare in Serie A?
"No, ma con Arrigo Sacchi, al tempo coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili, avrei potuto prendere l'Under 21. C’è stato qualcosa con il Cosenza, poi anche il Lecce che voleva farmi fare una sorta di presidente onorario".
Il più forte che ha allenato?
"Roberto Gagliardini, ma anche Andrea Conti e Mattia Caldara. Qualche volta li avevo a disposizione la domenica, ma non li allenavo direttamente io. Erano in età per la Berretti, ma essendo molto bravi venivano aggregati alla Primavera".
Quali allenatori l'hanno ispirata?
"Rubo sempre da tutti, ma dico Roy Hodgson e Gigi Simoni".
Il talento sta sparendo?
"No, ma va tirato fuori. Ho parlato con Tarantino, responsabile del vivaio dell'Inter: le cose stanno cambiando, lavorano di più negli uno contro uno e mettono la qualità al primo posto nelle selezioni".
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