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Bergomi: “Cosa volete di più da Inzaghi! E diciamolo chiaramente: tutti stanno aspettando che…”

Così l'ex capitano: "Zero titoli? Secondo me non cambierebbe nulla perché l’Inter ad aprile è dentro in tutte e tre le competizioni con una rosa con l’età media sempre più alta"
Marco Astori Redattore 
Bergomi: “Cosa volete di più da Inzaghi! E diciamolo chiaramente: tutti stanno aspettando che…”- immagine 2

Beppe Bergomi, ex capitano dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di Tuttosport nel giorno dell'attesissima sfida contro il Bayern Monaco. Ecco le sue dichiarazioni.

Beppe Bergomi, domani sera per Sky commenterà Bayern-Inter: se ci pensa, il suo primo incrocio con i bavaresi è stato a Madrid, l’11 luglio 1982, quando le toccò Rummenigge nella finale mondiale tra Italia e Germania... 

«È vero! - sorride Zio - guardi, però con Kalle ho un bellissimo rapporto perché lui è una persona speciale e ci collegano tante cose, a parte la finale in cui lui non stava benissimo ed è stato meglio così perché Rummenigge è un Campione con la C maiuscola, in campo e anche fuori. Come compagno era super, in tal senso le racconto questa: io ero un uomo Adidas, lo era anche lui ma quelle che facevano in Germania erano diverse e io gli dicevo “Kalle, mi piacerebbe avere le tue scarpe” e lui me le faceva avere. Un’altra volta eravamo a Londra per i cento giocatori della Fifa scelti da Pelé: mia moglie stette male e lui con sua moglie vennero con noi in ospedale... Che dire, gli voglio bene».

Se le dico Bayern-Inter, invece cosa le viene in mente? 

«L’eliminazione in Coppa Uefa nel 1988-89: tutti ricordano sempre e solo la sostituzione di Brehme con Rocco, ma nel secondo tempo li abbiamo presi a pallonate però Aumann ha parato di tutto».

Kompany, allenatore del Bayern, era a San Siro per il derby di Coppa Italia: che Inter ha visto?

«L’Inter purtroppo o per fortuna, gioca ogni partita pensando alla prossima e si è visto pure a Parma. Inzaghi deve sempre mettere in campo giocatori che vadano bene per quella partita ma anche per risparmiarne altri per quella dopo. Questo fa sì che l’Inter tenda ad andare in controllo e questo non va bene perché l’Inter deve tenere alti i ritmi. Problema è che, quando lo fa, dura 45 minuti e poi è costretta ad andare in gestione. Però sono convinto che a Monaco ci sarà un’Inter diversa rispetto a quella vista nelle ultime gare. Detto questo lnzaghi, se vuole dare fastidio al Bayern, ha bisogno che la sua squadra riesca a palleggiare nella propria metà campo: quella sarà la vera sfida tattica domani sera».

Il Bayern ha molti infortunati in difesa, l’Inter ha pezze un po’ ovunque: per chi pesano di più le assenze?

«Innanzitutto va detto che l’Inter deve stare bene fisicamente per contrastarli, altrimenti si fa dura. Il Bayern ha assenze pesanti per una squadra portata a giocare un calcio offensivo e “rischioso”, però nell’Inter quest’anno nessuno è stato decisivo come Dumfries per fisicità, gol, assist, colpi di testa. L’Inter non ha contropiedisti e, quando riparte, deve trovare uno su cui appoggiarsi e lui svolgeva proprio questo compito. In più molto dipenderà dalle condizioni di Lautaro che è rientrato solo a Parma dall’infortunio».

L’Inter esce soddisfatta dall’Allianz Arena se? 

«Pareggia. Altrimenti poi diventa difficile perché all’Inter piace comandare il gioco ma in ripartenza soffre perché fatica a difendere a campo aperto. Ecco, un pareggio le permetterebbe di avere ancora il controllo della partita senza esporsi al contropiede avversario e per lei sarebbe perfetto. E se l’Inter passa, sono convinto che l’exploit in Champions la aiuterà ad avere energie pure per lo scudetto».

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