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E la sfida di oggi come la vede?
"Partiamo dall’Arsenal che è cambiato: senza Ødegaard è diventato più prevedibile e le rivali hanno trovato contromisure. Il pericolo numero uno per l’Inter resta Saka, imprevedibile e bravo da fermo. E poi alla squadra manca disciplina, ha preso tre rossi finora. Sabato col Newcastle la squadra ha proprio giocato male, mentre l’anno scorso aveva mantenuto sempre un livello altissimo. Se lo standard è questo, con l’Inter rischia...".
Quali sono le armi di Inzaghi?
"Ho visto in tv la partita con la Juve, il derby di Italia è un po’ il derby di Brady... È pericolosissima davanti con Lautaro, Thuram, gli inserimenti di Zielinski, ma dietro non è solida come nella stagione della seconda stella".
Già, lei del tema se ne intende.
"Sono orgoglioso di aver segnato il rigore che ha dato la seconda stella alla Juve nel 1982, ma sono molto felice che questo traguardo lo abbia toccato anche l’Inter. Il calcio italiano è tornato ai propri livelli anche grazie a questi anni nerazzurri: la finale di Champions due stagioni fa l’avrebbe meritata l’Inter".
Quest’anno può rifarcela?
"Sì, ma anche l’Arsenal può arrivare in fondo. Forse sono un passo indietro rispetto alle superfavorite, ma hanno tutto per sorprendere. Vorrei si incontrassero di nuovo più avanti, così potrò tornare a San Siro: non vengo da quasi 20 anni".
A proposito, ha sentito che San Siro potrebbe fare la fine del vecchio Highbury?
"Cambiare è spesso necessario, per l’Arsenal lo era. Penso che col tempo Milano lo capirà: questo è ormai un business, Inter e Milan i club hanno bisogno di introiti per competere".
In campo vede un... “Brady”?
"Sarei un Mikhitaryan o un Ødegaard. Uno che gioca in mezzo con qualità. Magari lì, come dite voi, sulla... mezzala".
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