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Sarà per questo che i tifosi rossoneri non sembrano amarlo?
«Emerson è molto forte. Semplicemente non è un terzino di grande spinta come lo ero io o Roberto Carlos. Ha altri compiti e li assolve bene, i tifosi stiano tranquilli».
Decisamente più offensivo è Theo: stasera dovrebbe tornare dal 1’, ma cosa gli è successo?
«Difficile da dire. Dall’esterno mi pare una questione di testa, più che fisica, un po’ come successo a Leao un paio di mesi fa».
Forse hanno sofferto il passaggio da Pioli - il tecnico che li ha cresciuti al Milan - a Fonseca?
«Non esiste. Parliamo di professionisti al top, non può un cambio di allenatore giustificare un atteggiamento sbagliato. Hernandez e Leao sono tra i migliori in Italia, devono solo entrare in campo con la giusta mentalità e il resto viene da sé».
Domanda a bruciapelo: chi vince lo scudetto?
«Non vale dire Milan? Allora mi piace pensare sia l’anno dell’Atalanta. Tutti credono sia una sorpresa, ma sono sette anni che fa bene con Gasperini».
Un brasiliano da portare in Italia?
«Raphael Veiga, mancino del Palmeiras. Non è più giovanissimo (29 anni ndr), ma è incredibile che non abbia mai giocato in Europa: ha un talento fuori dalla norma».
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