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Calhanoglu: “Sogno la Champions con l’Inter. Voglio chiudere qui. Il segreto…”

Alessandro De Felice Redattore 

Adesso, per tutti è un giocatore imprescindibile. Ai tempi del Milan non era così: almeno per chi era all’esterno. Eppure, tutti gli allenatori italiani che ha avuto, da Montella a Gattuso, da Giampaolo a Pioli, fino ad arrivare ovviamente a Pioli, non hanno mai pensato di fare a meno di lei.

"È vero. Al Milan il primo anno è stato difficile, perché venivo da sei mesi di squalifica. Non ero in forma. Poi tutto è migliorato. Credo che tutti mi schierassero perché, fondamentalmente, sono un giocatore di squadra e lavoro sempre per il bene della squadra. Sono sempre stato disponibile a occupare la posizione che mi veniva chiesta, largo a sinistra o trequartista. Peraltro, Giampaolo è stato il primo a schierarmi come regista, in una partita contro l’Udinese, alla prima giornata di campionato (stagione 2019/20). Non abbiamo avuto tanto tempo per stare assieme perché è stato esonerato. Mi è dispiaciuto, perché mi trovavo bene. Apprezzavo le sue idee e Giampaolo mi piaceva come persona. Sono felice che ora sia a Lecce e che stia facendo bene". 

Asllani può raccogliere il suo testimone come regista nell’Inter? 

"Deve riuscirci. Per me, è come se fosse un fratello piccolo. Lo sto aiutando e devo dire che lui mi ascolta molto. Ha sicuramente diverse qualità, ma deve migliorare ed è il primo a saperlo. Anche perché se giochi per l’Inter, devi sempre dimostrare qualcosa. Sta imparando e noi siamo qui per aiutarlo. Sono sicuro che, dopo di me, sarà importante". 

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