LEGGI ANCHE
Un esempio?
«A livello individuale mi viene in mente Theo Hernandez: contro il Bruges non ha mai cambiato passo, le accelerazioni alle quali ci ha abituati in Italia sono mancate. Dovendo scegliere una squadra dico la Juventus: mi aveva sorpreso in positivo tra Psv e Lipsia, ma con lo Stoccarda è mancata in tutto. Ho visto una squadra con poca qualità, succube dell’avversario, dal primo all’ultimo minuto. A Lilla, nel prossimo turno, servirà un’altra Juve: i francesi corrono...».
L’Inter ha faticato in casa del modesto Young Boys, ma alla fine è arrivato Thuram...
«Perché con i titolari in campo è tutta un’altra storia. Quando Inzaghi ha inserito il francese, Lautaro, Dimarco, Bastoni, l’Inter ha fatto quello che fanno le big d’Europa: recupero palla veloce e avanti in verticale in cinque. E ha vinto. Per qualità dei giocatori e mentalità è nettamente al di sopra di tutte le altre italiane, con l’Arsenal sarà una bella sfida anche perché la squadra di Arteta è meno aggressiva di altre inglesi».
Non a caso ha sofferto al debutto con l’Atalanta.
«Una realtà che non scopriamo certo oggi: l’Atalanta è aggressiva e intensa come richiede la Champions. Contro il Celtic ha avuto solo sfortuna».
Il Milan ha vinto la sua prima partita.
«Ma ha comunque sofferto il Bruges, e ha incassato la rete del momentaneo 1-1 in superiorità numerica. Il problema qui è anche di organizzazione, il Milan è una squadra che dietro, a quei ritmi, lascia passare chiunque. Il 5 novembre sarò al Bernabeu, contro il Real sarà durissima: l’altra sera hanno lasciato l’auto parcheggiata fuori per un tempo, poi hanno acceso i motori e col Dortmund non c’è stata partita. Il Milan dovrà tirare fuori una prestazione super. Forse, paradossalmente, il fatto che il Madrid si senta così forte può aiutare, magari possono sottovalutare gli uomini di Fonseca. Anche se Ancelotti non è Cruijff...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA