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«La squadra di Thiago Motta sta crescendo, ma ha sempre un punto interrogativo: il centravanti. Vlahovic, per caratteristiche, non è il nove ideale del suo allenatore e fatica da matti lontano dall’area di rigore. Questo alla lunga potrebbe essere un problema, almeno per ambire a lottare per lo scudetto».
Non eravamo abituati, invece, a vedere l’Atalanta così in alto già a novembre. Non è che sia l’anno buono?
«Io considero l’Atalanta ormai una realtà d’eccellenza non solo in Italia, ma anche oltre confine. Vincere l’Europa League ha dato grande consapevolezza al gruppo di Gasperini e non a caso oggi i nerazzurri, a differenza del passato, vincono anche quando non sono brillantissimi: contro l’Udinese, per esempio, la Dea ha sofferto da matti dal punto di vista fisico, ma ha portato a casa i tre punti. E allora sì, se continua a far risultato anche in partite sporche, diventa una contender credibile al 100%»
Lazio e Fiorentina le vere sorprese: chi può durare?
«Per me la Lazio è la squadra che gioca il miglior calcio in Italia. Fa grande pressing, ha verticalità, è pericolosa in attacco e con Zaccagni ha un elemento di qualità e fantasia in grado di spostare le sorti di una partita in ogni momento. La domanda è la solita: Baroni è bravissimo, ma la rosa ha la profondità per reggere mesi e mesi con il doppio impegno Serie A ed Europa League? Se la risposta sarà sì, allora i tifosi biancocelesti potranno sognare in grande».
E i viola?
«Palladino ha saputo cambiare passo dopo un avvio complicato e non era affatto scontato. La Fiorentina ha vinto sei gare di fila in campionato e sarebbero nove su nove tenendo conto della Conference League, se i viola non avessero “ciccato” completamente la sfida in casa del piccolo Apoel. Particolare che mi fa pensare come a Firenze stiano forse accarezzando l’idea di concentrarsi di più sulla Serie A, magari intravedendo spiragli per conquistare la qualificazione alla prossima Champions, specie se dovessimo confermare i cinque posti anche per la prossima stagione. E con un Kean così si può fare».
Dietro alle magnifiche sei arranca il Milan: può recuperare?
«Fosse sempre la squadra meravigliosa vista a Madrid la risposta sarebbe senza dubbio sì. In versione Cagliari, invece, per Fonseca sarebbe complicato rimontare. Ma quale è il vero Milan?».
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