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Capello: “Inter-Napoli pesa di più per gli azzurri. Inzaghi? Da sempre condannato a…”

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Le parole del tecnico: "Guardi, sono convinto che quella di domenica sarà una prova molto, molto importante soprattutto per il Napoli"
Marco Astori Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello, ex allenatore, ha parlato così in vista della sfida tra Inter e Napoli di domenica sera a San Siro: «Una classica da scudetto, basta vedere l’albo d’oro delle ultime stagioni: dal 2021 a oggi l’Inter ha vinto due volte, il Napoli una. I giganti della Serie A sono loro».

Per chi pesa di più?

«Guardi, sono convinto che quella di domenica sarà una prova molto, molto importante soprattutto per il Napoli. E non lo dico perché rischia di perdere la testa della classifica e di essere sorpassato proprio dall’Inter. Questa partita, per Conte e i suoi, pesa particolarmente perché arriva dopo la brutta sconfitta del Maradona con l’Atalanta. La sfida con l’Inter offre al Napoli l’occasione di rifarsi subito, per questo sono sicuro che Conte avrà martellato la squadra».


Battendo su quale tasto?

«La testa. Il lavoro dell’allenatore qui è doppio: primo, occorre liberare la mente dei giocatori dalle immagini della partita con l’Atalanta. Il concetto è: non siamo davvero noi quelli di domenica scorsa. Il passo successivo di Conte sarà quello di ricostruire un Napoli coraggioso, di personalità, come quello ha battuto con merito il Milan a San Siro».

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Conte e Inzaghi si sono passati il testimone sulla panchina dell’Inter, vincendo entrambi uno scudetto in nerazzurro. Che duello sarà?

«Affascinante, perché si sfidano due allenatori vincenti che vivono momenti parecchio differenti tra loro. Conte a Napoli sta portando avanti un lavoro di recupero: sta cercando di riportare, secondo i suoi principi, il gioco, l’intensità e lo spirito dello scudetto di due anni fa. Inzaghi invece vive da eterno favorito: da quando è arrivato all’Inter allena la squadra più forte, è “condannato” a vincere, non ha alternative. E ha dimostrato di saper indossare bene l’abito del tecnico sotto pressione: lo scudetto della stella, centrato in quel modo, parla per lui».

Conte ha avuto più tempo di Inzaghi per preparare la partita di San Siro: l’Inter arriva dall’impegno in Champions con l’Arsenal.

«E le coppe europee asciugano energie fisiche e mentali. L’Inter però ha trovato l’equilibrio giusto, perché Inzaghi fa turnover senza per questo perdere in termini di prestazioni e risultati: la squadra in Champions sta andando benissimo, la vittoria con l’Arsenal dà euforia a tutto l’ambiente e accresce la consapevolezza dei giocatori. L’Inter sa di essere forte e sa gestirsi. La cosa più importante, in chiave Napoli, è aver risparmiato le energie dei titolari: penso alla catena di sinistra, dove Bastoni e Dimarco hanno potuto rifiatare».

I SINGOLI

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In campo invece si è rivisto Calhanoglu, subito decisivo. Il turco, appena recuperato, è l’uomo in più anche per il faccia a faccia con il Napoli?

«Certamente. Anche perché Calha è l’ago della bilancia tattica di Inzaghi: la sua regia non offre solo giocate illuminanti per i compagni, ma irrobustisce la squadra in fase difensiva. Calhanoglu crea, segna e protegge i difensori. Con lui l’Inter tornerà solida, vedrete. Del resto lo si è visto già l’altra sera contro l’Arsenal».

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Alla solidità contro gli inglesi però ha contribuito anche l’atteggiamento della squadra, forse mai così bassa da quando c’è Inzaghi in panchina.

«Le partite non sono tutte uguali, e le grandi squadre si riconoscono anche da serate così. L’Inter spesso è dominante, abbassa e alza i ritmi a suo piacimento, ma contro l’Arsenal ha dimostrato intelligenza: ha capito che la strada giusta per imporsi era quella di tenere un atteggiamento più difensivo».

Inter-Napoli sarà anche Lautaro contro Lukaku...

«L’argentino mi sembra rigenerato dagli ultimi gol, il belga in questa fase fatica ma io aspetterei a dare giudizi: il campionato è lungo e sfidare l’Inter per lui sarà uno stimolo incredibile. Occhio alle altre zone del campo, però. E torno alla mediana e soprattutto alla regia: se il Napoli potrà schierare di nuovo Lobotka, lì in mezzo ci sarà da divertirsi».