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«Affascinante, perché si sfidano due allenatori vincenti che vivono momenti parecchio differenti tra loro. Conte a Napoli sta portando avanti un lavoro di recupero: sta cercando di riportare, secondo i suoi principi, il gioco, l’intensità e lo spirito dello scudetto di due anni fa. Inzaghi invece vive da eterno favorito: da quando è arrivato all’Inter allena la squadra più forte, è “condannato” a vincere, non ha alternative. E ha dimostrato di saper indossare bene l’abito del tecnico sotto pressione: lo scudetto della stella, centrato in quel modo, parla per lui».
Conte ha avuto più tempo di Inzaghi per preparare la partita di San Siro: l’Inter arriva dall’impegno in Champions con l’Arsenal.
«E le coppe europee asciugano energie fisiche e mentali. L’Inter però ha trovato l’equilibrio giusto, perché Inzaghi fa turnover senza per questo perdere in termini di prestazioni e risultati: la squadra in Champions sta andando benissimo, la vittoria con l’Arsenal dà euforia a tutto l’ambiente e accresce la consapevolezza dei giocatori. L’Inter sa di essere forte e sa gestirsi. La cosa più importante, in chiave Napoli, è aver risparmiato le energie dei titolari: penso alla catena di sinistra, dove Bastoni e Dimarco hanno potuto rifiatare».
I SINGOLI
—In campo invece si è rivisto Calhanoglu, subito decisivo. Il turco, appena recuperato, è l’uomo in più anche per il faccia a faccia con il Napoli?
«Certamente. Anche perché Calha è l’ago della bilancia tattica di Inzaghi: la sua regia non offre solo giocate illuminanti per i compagni, ma irrobustisce la squadra in fase difensiva. Calhanoglu crea, segna e protegge i difensori. Con lui l’Inter tornerà solida, vedrete. Del resto lo si è visto già l’altra sera contro l’Arsenal».
Alla solidità contro gli inglesi però ha contribuito anche l’atteggiamento della squadra, forse mai così bassa da quando c’è Inzaghi in panchina.
«Le partite non sono tutte uguali, e le grandi squadre si riconoscono anche da serate così. L’Inter spesso è dominante, abbassa e alza i ritmi a suo piacimento, ma contro l’Arsenal ha dimostrato intelligenza: ha capito che la strada giusta per imporsi era quella di tenere un atteggiamento più difensivo».
Inter-Napoli sarà anche Lautaro contro Lukaku...
«L’argentino mi sembra rigenerato dagli ultimi gol, il belga in questa fase fatica ma io aspetterei a dare giudizi: il campionato è lungo e sfidare l’Inter per lui sarà uno stimolo incredibile. Occhio alle altre zone del campo, però. E torno alla mediana e soprattutto alla regia: se il Napoli potrà schierare di nuovo Lobotka, lì in mezzo ci sarà da divertirsi».
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