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Capello: “Inzaghi, a Bologna non ho capito una scelta. Scudetto? Ora il Napoli è favorito”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato dell'ultimo turno di campionato e del duello scudetto
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato dell'ultimo turno di campionato e del duello scudetto tra Inter e Napoli:

«Quasi un paradosso: il fine settimana era iniziato con le parole molto pesanti di Antonio Conte nella conferenza della vigilia della partita del Napoli e si è concluso come meglio non poteva per i campani, con il ko dell'Inter».


Messa così sembra che lo sfogo di Conte fosse fatto addirittura apposta...

«Quasi fosse un film. In realtà no, sappiamo bene che non è così. Anzi, io credo che le parole di Conte abbiano rischiato seriamente di avere un impatto negativo sulla sua squadra a Monza. Dire che a Napoli certe cose non si possono fare mentre sei in piena corsa per lo scudetto, quasi l'obiettivo di vincere lo scudetto fosse una chimera... Mah, mi lascia un po' perplesso tutta la polemica».

Poi però il Napoli ha vinto.

«Non ha brillato a Monza, ma ha trovato in McTominay l'uomo che risolve le partite. Come in passato lo è stato pure Anguissa. I gol dei centrocampisti stanno facendo la differenza: fateci caso, nelle ultime giornate di campionato sono proprio quelli, invece, che sono mancati all'Inter. Barella e Mkhitaryan non segnano da parecchio, Calhanoglu l'ha fatto più nelle coppe (contro Feyenoord e Milan ndr). L'unico centrocampista che ha continuità realizzativa è Frattesi, che però spesso non parte titolare».

Capello Inter

Lei ha sempre considerato l'Inter favorita per lo scudetto: è ancora convinto?

«Dopo l'ultimo weekend, no: si è ribaltato tutto. La squadra di Inzaghi ha giocato e giocherà molte partite in più competizioni e in campionato ha un calendario più duro di quello dei rivali. Senza girarci attorno, oggi il Napoli è diventato il favorito nella corsa al tricolore».

⁠Cosa è mancato all'Inter a Bologna?

«Cominciamo dalla fine: una squadra solida e forte come quella nerazzurra non può subire al 94' il gol che ha deciso la partita in quel modo. C'erano sette difensori contro tre attaccanti in area su di una rimessa laterale e Orsolini ha colpito indisturbato sul secondo palo. Una disattenzione inaccettabile».

Inzaghi parla spesso di stanchezza.

«Penso soprattutto a livello mentale e ci sta. Ma nella stagione dell'Inter c'è stata anche su-perficialità, come a Parma poche settimane fa. Succede quando ti senti più forte e abbassi la soglia di concentrazione. Se l'Inter fa l'Inter, tendenzialmente vince. Ma quando non corre a 100, allora rischia contro chiunque. A Bologna per 80 minuti la squadra di Inzaghi ha fatto la sua pre-stazione, anche se forse si stava accontentando un po' troppo del pareggio e alla fine è stata punita: sapevi che il Napoli aveva vinto il giorno prima, forse andava cercata con più insistenza la vittoria. Ma non va dimenticato anche il valore degli avversari: il Bologna è in forma, in corsa per un posto nella prossima Champions e vuole vincere contro tutti per raggiungere l'obiettivo. Nel finale ci ha provato di più ed è stato premiato».

Un punto in più avrebbe fatto così tanto la differenza per l'Inter?

«Sì, soprattutto a livello psicologico. Tenevi la testa della classifica e non davi al Napoli la consapevolezza di avere il destino nelle proprie mani. Adesso gli uomini di Conte sanno che vincendo le loro gare, male che vada vanno allo spareggio. E questa sensazione ti fa scoprire forze che non immagini di avere in condizioni meno favorevoli».

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C'è qualcosa che si può rimproverare a Inzaghi?

«Sulla partita di Bologna, sì: non ho capito la scelta di Correa titolare e Arnautovic in panchina, posto che Thuram era indisponibile. Perché se l'austriaco non era in grado di giocare, allora non sarebbe neppure entrato nel finale con il Bayern qualche giorno prima. O in quello del Dall'Ara stesso. Insomma, come scelta tecnica mi convince proprio poco, specialmente se si tiene conto dei gol pesanti segnati da Arnautovic nell'ultimo mese, mese e mezzo».

Questo turno può avere delle ripercussioni?

«Sono curioso di vedere se i giocatori del Napoli sapranno andare oltre le parole di Conte. O dare loro un'interpretazione diversa da quella letterale, che non è proprio lusinghiera. Mentre dall’Inter deve arrivare una reazione: c’è subito un derby di Coppa davanti”.

Nell'ultimo weekend l'Inter ha giocato 24 ore dopo il Napoli. Nel prossimo, sabato toccherà ai nerazzurri e domenica alla squadra di Conte: cambia tanto scendere in campo sapendo già il risultato della tua competitor?

«Bella domanda. Se devo dire la mia, preferirei sempre giocare prima, perché scendi in campo senza farti condizionare da cosa hanno fatto gli altri. Sai che devi vincere e hai solo quello in testa, senza altri calcoli che rischiano di non farti giocare a mente sgombra».

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