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Casadei: “Ecco perché ho scelto il Torino, mi rivedo in Milinkovic-Savic. E sogno di…”

Matteo Pifferi Redattore 
Casadei: “Ecco perché ho scelto il Torino, mi rivedo in Milinkovic-Savic. E sogno di…” - immagine 1Casadei: “Ecco perché ho scelto il Torino, mi rivedo in Milinkovic-Savic. E sogno di…” - immagine 1
Dopo due anni e mezzo, Cesare Casadei torna in Italia: ha firmato per il Torino. Ecco l'intervista alla Gazzetta

Cesare Casadei è stato ufficializzato nelle ultime ore dal Torino: l'ex Inter torna così in Serie A dopo due anni e mezzo. Casadei ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport.

Casadei, quanto ci teneva a tornare in Italia?

«Assolutamente... tanto. Non vedevo l’ora. Ci provavo già da tempo ma, per un motivo o per un altro, venivo ostacolato. Ho fatto un paio di annate in Inghilterra che, comunque, mi sono servite tanto. Adesso è il momento giusto per mettermi in gioco in Serie A. E ne sono felice».

Perché ha scelto il Toro?

«Perché, sin dal primo giorno, è stata la prima società che ha mostrato tantissima fiducia verso di me. A cominciare dal presidente Urbano Cairo, che voglio ringraziare perché ha permesso di esaudire il mio desiderio di tornare in Italia».

Quali sono le sue prime sensazioni da calciatore granata?

«Sono molto belle. Come ormai tutti sanno, la trattativa è andata avanti per un bel po’. Dall’inizio del mercato di gennaio ci sono stati tanti alti e bassi. In questo mese è nato un bel rapporto con il Toro, come con il direttore Davide Vagnati con il quale c’è stato da subito un bel feeling. Oltre la fiducia di cui parlavo prima, il presidente Cairo ha fatto un grande sforzo economico per potermi avere: sono veramente grato al club. Ne sono sicuro: il Toro è la scelta perfetta per me».


In cuor suo aveva deciso sin dal primo giorno?

«Il Toro è sempre stata la mia prima scelta. Per fortuna, siamo riusciti a portarla a termine».

Quali le prime impressioni su mister Vanoli?

«Lunedì, alla fine del mio primo allenamento, ho fatto una bella chiacchierata con il mister. Anche lui mi mostra grande fiducia. Bello, sono felice: è stato un bell’impatto. Tra l’altro, il mister è uno dei motivi per cui sono voluto venire qua».

Come mai?

«Lo conoscevo dagli anni in cui era con Conte all’Inter. Io ero un ragazzino della Primavera, qualche volta mi allenavo in prima squadra: più o meno so cosa chiede e come vuole che si giochi».

Com’è la Premier?

«È un grande campionato, uno dei più competitivi al mondo. Io l’ho appena assaggiata, ma è stata un’esperienza che mi è servita molto».

Qual è l’insegnamento che le è rimasto di un allenatore come Enzo Maresca?

«Da lui ho imparato tantissimo. Mi ha insegnato una maniera diversa di vedere il calcio».

E di Pochettino?

«Mette grande passione in tutto quello che fa, mi ha lasciato questa lezione: serve aggiungere una grande passione in tutto».

Le piace più ricevere complimenti o critiche?

«Le critiche, costruttive e dalle persone giuste».

Quali sono stati i suoi modelli?

«Sono cresciuto con Kakà e Ronaldinho».

E Sergej Milinkovic-Savic?

«Per caratteristiche fisiche e tecniche mi rivedo in lui, per me è stato di grande ispirazione».

È in Under 21, qual è il suo pensiero azzurro?

«La Nazionale è il mio obiettivo, al 100%. È una motivazione in più, vestire la maglia azzurra è impagabile. Ci penserò quando verrà, adesso penso a come ci posso arrivare giorno per giorno».

Chiudiamo: qual è il suo sogno nel cassetto?

«Vincere il Mondiale con l’Italia. Quando sogno, penso in grande. Quindi, sì: il sogno è essere protagonista in un’Italia che vince il Mondiale».