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È stato compagno di Simone Inzaghi nella Lazio e poi a Siena trovò Antonio Conte nello staff tecnico, vice di Gigi De Canio.
"Simone era già un profondo conoscitore del calcio, una competenza assoluta su tutti i giocatori di tutte le categorie. Immaginavo che avrebbe fatto carriera però nel ruolo di direttore sportivo. Invece, quella cultura e quella passione le ha utilizzate da allenatore, con risultati straordinari. Ora è uno dei migliori d'Europa. Credo che abbia preso molto da Eriksson, che ci allenò a Roma: ad esempio, nel rispetto del gruppo e nella strategia tattica. Sa trovare altissime motivazioni quando è sotto pressione".
E Conte?
"Era il vice ma fremeva per diventare allenatore. Prestava attenzione all'aspetto fisico e aveva una mentalità vincente, d'altra parte era cresciuto nella Juve. Quella stagione la ricordo bene: segnai il gol decisivo per la vittoria della salvezza del Siena in casa della Roma".
Conte, un vincente che vuole confermare la sua leadership al Meazza.
"La prima che gioca in casa della seconda, una sfida con grandi valori tecnici. Il Napoli deve ricattare lo 0-3 contro l'Atalanta, l'Inter proverà a sfruttare questa occasione per il sorpasso dopo aver vinto la durissima gara di Champions League contro l'Arsenal. Partita equilibrata, con giocatori che avranno grande voglia di battersi e alcuni anche con motivazioni particolari, come Lukaku e Zielinski, i due ex".
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