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Che cosa le piace di Lautaro?
«Quando si giudica un attaccante, bisogna innanzitutto guardare quanti gol fa. E Lautaro ne fa parecchi. E poi si deve osservare il suo impatto sulla squadra, e mi sembra che Lautaro stia dimostrando quanto la sua presenza sia importante per l’Inter e per l’Argentina. Con il pallone tra i piedi è bravo di destro, di sinistro, nel dribbling, è abile di testa e conosce il gioco. Possiamo chiedere di più a un centravanti?».
C’è qualcuno del passato a cui assomiglia?
«Difficile paragonare giocatori di epoche diverse, però credo che Lautaro sia un mix di alcuni attaccanti argentini. Ad esempio, in area è micidiale come Aguero. In acrobazia, lo ammetto, mi rivedo in lui, anche se lui deve migliorare nei colpi di tacco... Di testa è forte come lo era Batistuta, anche se non ha la stessa potenza. E poi è rapido, quando parte in contropiede, e il pallone non glielo porti mica via... Chiedete a un difensore se preferisce marcare Lautaro o Lukaku, e sentiamo la risposta...».
Secondo lei, qual è?
«È molto più difficile fermare Lautaro, perché ha più qualità. Lukaku si basa solo sulla potenza, Lautaro è decisamente più completo».