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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante dell'Inter Hernan Crespo ha parlato del momento di Lautaro decisivo con l'Argentina:
«Il prossimo sono io e non ho scampo perché non posso nemmeno difendermi».
Proverà un po’ di dispiacere, o no?
«Io sono a 35 reti, lui a 32. Io non gioco più, e lui sì. È una storia già scritta. Però sono davvero felice per lui, perché ha agganciato Maradona a 32 e questo è un traguardo che per un argentino vale oro. Ricordo ancora il giorno in cui fu io a raggiungere Diego: nel 2006, al Mondiale in Germania, contro il Messico. Angolo di Riquelme e io piazzo la zampata sul primo palo. Bei momenti...».
Lasciamo stare la nostalgia e torniamo al presente. E a Lautaro. Che ne pensa?
«Che è uno dei più forti attaccanti del mondo. Non mi dimentico quando, qualche anno fa, lo voleva il Barcellona e sembrava che l’Inter tentennasse. Io gli consigliai di restare in nerazzurro, perché si sarebbe tolto grandi soddisfazioni e avrebbe avuto la possibilità di crescere ancora. Non mi sono sbagliato: di attaccanti un po’ me ne intendo».
Il gol contro il Perù, mezza rovesciata di sinistro in piena area di rigore, è una perla rara.
«Nel gesto di Lautaro c’è tutto il suo repertorio: senso della posizione, perché lui sa sempre dove mettersi in area; furbizia nell’anticipare l’intervento del difensore; bravura in acrobazia e ottima tecnica. Lo ripeto ancora una volta: Lautaro è una punta completa, sa fare tutto».
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