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Taremi, parla il ct dell’Iran: “Gol al Milan la svolta. L’Inter si fidi di lui, meglio di Dzeko”

Taremi, parla il ct dell’Iran: “Gol al Milan la svolta. L’Inter si fidi di lui, meglio di Dzeko” - immagine 1
Amir Ghalenoei, alla guida della nazionale iraniana dal 2023, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha esaltato le qualità dell'attaccante
Andrea Della Sala Redattore 

Amir Ghalenoei, alla guida della nazionale iraniana dal 2023, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha esaltato le qualità dell'attaccante dell'Inter Mehdi Taremi:

“Lì c’è tutto Taremi: controllo, tiro freddezza. Gli interisti devono fidarsi di lui, ora che si è sbloccato può arrivare in doppia cifra”.


Mister, è la rete della svolta?

“Assolutamente. Mi dispiace per la sconfitta in finale di Supercoppa, ma un gol nel derby resta. Da adesso in poi sarà un’altra storia”.

Fin qui ha avuto qualche difficoltà. Se l’aspettava?

“La sua annata è da dividere tra Champions e Serie A. In Europa ha giocato tutte le partite, ha segnato un gol su rigore e ha sfornato un paio di assist. In campionato, invece, ha avuto meno spazio, ma questo perché Inzaghi ama far ruotare le punte. Adattarsi al calcio italiano non è semplice, ma inizierà a segnare con continuità”.

In cosa eccelle, secondo lei?

“Nel senso di responsabilità verso i compagni. Mi spiego: Taremi sa esaltare chi gli sta intorno. L’ha sempre fatto fin dai tempi del Porto, dove ha segnato a valanga. Gioca di squadra, lavora di fino, si impegna. È una risorsa per ogni allenatore. E Inzaghi l’ha capito fin dal primo giorno”.

Taremi, parla il ct dell’Iran: “Gol al Milan la svolta. L’Inter si fidi di lui, meglio di Dzeko”- immagine 2

Può raggiungere la doppia cifra?

“Certo. Mancano dozzine di partite alla fine. E sfornerà anche diversi assist. Taremi è un giocatore associativo, nel senso che fa le fortune dei compagni di reparto”.

Dicono ricordi Edin Dzeko, è d’accordo?

“Sì, e le dico un’altra cosa: è anche più completo”.

Addirittura. Ci spieghi come mai.

“Taremi può fare il centravanti e la seconda punta. Da un punto di vista tecnico è anche più forte del bosniaco, sa giocare tra le linee e ripiegare. Sa costruire l’azione e imbeccare le punte. Questo insieme di qualità lo rendono più completo di Dzeko, che resta ovviamente un fenomeno”.

Meglio insieme a Thuram o con Lautaro?

“Può giocare alla grande con entrambi adattandosi alle loro qualità. Una delle sue doti migliori è la duttilità tattica. Quando gioca con Thuram riceve la palla tra le linee, mentre con Lautaro arretra di più. In nazionale è lo stesso: gioca bene ovunque”.

Un suggerimento a Inzaghi?

“Non ne ha bisogno. È uno degli allenatori migliori d’Europa. Dico solo che Taremi è uno che ha bisogno di sentirsi al centro del progetto per rendere al meglio”.

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Un aneddoto che la lega a Taremi?

“Quando allenavo l’Esteghlal, una decina di anni fa, mi parlarono di una giovane punta affamata di gol di una città del sud dell’Iran, Bushehr. Era Mehdi. Cercai di portarlo da noi, ma scelse il Persepolis. Sono stato felice di ritrovarlo in nazionale”.

A proposito: la strada verso il Mondiale 2026 è tutta in discesa.

“Siamo i primi del girone, davanti a Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ho assunto la guida della nazionale da circa un anno e mezzo, stiamo costruendo una squadra competitiva. Dicono sia la più unita della storia del Paese, vedremo. Qui c’è una grande passione, la gente è innamorata del calcio e della nazionale. Vogliamo centrare la qualificazione”.

Grazie ai gol di Taremi.

“E’ una delle nostre stelle. L’Inter si fidi di lui”.

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