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Con Nesta come si trova?
«Mi chiede molto, ma è normale. C’è bisogno di tutti e di fare anche corse di sacrificio».
Lunedì la trasferta di Verona e domenica prossima il Venezia: scontri diretti che diranno molto?
«Speriamo di sì in senso positivo. Anche se veniamo da partite fatte bene come l’ultima contro la Roma. Confidiamo di continuare così e di trovare quella scintilla che ci manca. In A ogni gara è da 1x2, non c’è una squadra cuscinetto e si può fare punti con tutti».
Dal 2020, quando ha esordito in A, a oggi com’è cambiato?
«Ho acquisito più consapevolezza dei miei mezzi. Questo mi fa rendere di più».
C’è chi dice che nemmeno lei sia consapevole pienamente dei mezzi che ha disposizione...
«(Sorride, ndr) Dovrei esserlo di più, vero...».
L’esperienza cosa le porta?
«Mi aiuta a bloccare il tempo, a riflettere su quello che è più giusto fare per il mio bene».
È autocritico?
«Forse anche troppo».
Cosa chiede a se stesso?
«Di non fermarmi, non voglio sedermi».
Al termine di questa stagione lei sarebbe felice se...?
«Se il Monza si salvasse, magari in anticipo, e se andassi in doppia cifra di gol o di assist... o anche combinati».
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