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Hai esordito giovanissimo in Serie A. Com'è stato per te crescere sotto i riflettori? “Non facilissimo. All'inizio c'era un po' più di pressione, però l'importante è rimanere sempre con i piedi per terra e non farsi prendere dalle euforie o dall’entusiasmo ma rimanere sempre equilibrati. Quello penso sia la cosa più importante. Bisogna lavorare anche mentalmente perché non è facile essere sotto pressione tutti i giorni e avere grandi responsabilità".
A 25 anni sei già un veterano. In cosa senti di dover migliorare ancora?“Il mio pensiero è che ho bisogno sempre di migliorare su tutto. Non c'è una cosa specifica. Ogni allenamento mi pongo un obiettivo, decido su cosa concentrarmi in quella sessione e cerco di migliorare. Non ho un punto preciso dove migliorare, ma cerco sempre di guardare a 360°".
Ora sei un leader del PSG. Senti questa responsabilità? “Sì, perché in questo momento sono uno dei pochi che ha vissuto più anni qui. Sono quasi tutti ragazzi molto giovani che sono appena arrivati. Quindi la responsabilità di dare qualcosa ai nuovi la sento. Poi fortunatamente abbiamo un capitano (Marquinhos, ndr) che è qui da tanti anni e che fa molto bene il capitano, ci tiene tutti in riga, fa crescere i nuovi giovani. Però un po' di responsabilità la sento perché mi sento in dovere di dare qualcosa anche ai ragazzi nuovi".
Ti pesano ogni tanto le critiche o ti scivolano addosso?“Sono molto autocritico su me stesso. A fine partita cerco sempre di capire su cosa posso fare meglio, cosa si poteva fare di più, magari su un gol subito. Nell'ultimo periodo, da quando ho lasciato l'Italia, sono un po' troppo bersagliato, questo un po' dà fastidio. Però ormai ho le spalle larghe, è da tanti anni che gioco quindi so come funziona e so cosa devo fare per restare nella mia bolla".
Cosa manca al PSG per vincere la Champions? Tu arrivi nel 2021 con tantissimi fuoriclasse, ma cosa vi manca attualmente?“Ogni anno ci sono tante squadre organizzate e forti; quindi, non è facile vincere la Champions. Per vincerla bisogna essere bravi e anche un po' fortunati perché è una competizione talmente bella con squadre forti che poi quando giochi una partita ai quarti o in semifinale c'è sempre il 50 e 50. É sempre tutto da vedere e da decidere. Noi siamo una squadra forte, sono arrivato qui che c’era una squadra incredibile, c'erano Messi, Mbappé e Neymar, però io penso che la cosa principale sia il gruppo oltre ai grandi campioni che sicuramente servono per vincere una competizione del genere. L'importante è creare il gruppo. Quest'anno siamo un bel gruppo, siamo molto giovani, abbiamo bisogno di fare esperienza, alcuni l'hanno già, però penso che quest'anno possiamo dire la nostra anche se abbiamo un girone non facile. É una competizione difficile ma dobbiamo pensare partita dopo partita".
Qual è il sogno calcistico di Gigio ancora da realizzare?“Oltre ai trofei individuali, che per me sono una cosa secondaria e vengono dopo, per me è importante la squadra. Cerco di dare tutto per la squadra e voglio vincere il più possibile. Un giorno chissà, vincere la Champions…e poi sarebbe bello per tutti gli italiani se vincessimo ancora qualcosa di importante con la Nazionale”.
Guardi la Serie A ogni tanto e chi è il favorito per lo scudetto secondo te?“Guardo spesso le partite, quest'anno vedo un bel campionato. Il Napoli con Conte penso che possa fare molto bene, possa dar fastidio e senza coppe penso che abbia più possibilità di vincere lo scudetto. Però c'è il Milan, c'è l'Inter, c'è la Juve, quindi è tutto da vedere. Sarà un bel campionato fino alla fine”.
Hai giocato tantissime volte San Siro, si parla da tanti anni di abbatterlo, di abbandonarlo, di costruire un nuovo stadio. Qual è il tuo pensiero? “Da un ragazzo che ha giocato San Siro, che è stata casa sua…penso che San Siro è San Siro. É normale che io vorrei che restasse San Siro la casa di Inter e Milan. Però non entro nelle questioni societarie o nelle questioni politiche. Il mio pensiero è quello lì, poi non so cosa si fa in futuro”.
Lunedì c'è stata la consegna del Pallone d'Oro, a chi l'avresti dato tu?“Sicuramente chi l'ha vinto l'ha meritato più di tutti, però io sono molto amico e fan di Kylian (Mbappé, ndr) e spero che un giorno potrà raggiungere il Pallone d’Oro. Sta facendo la storia del calcio e continuerà a farla per tanti anni, quindi spero che arriverà anche questo”.
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