A margine della presentazione del suo libro, Gianfelice Facchetti ha parlato in esclusiva per Fcinter1908 dell'Inter di oggi, di capitan Lautaro e di mister Simone Inzaghi:


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ESCLUSIVA Facchetti: “Lautaro ha un segreto. Inzaghi ha rivoluzionato l’Inter, vi spiego perché”
Cosa rivedi del calcio di tuo padre in quello di oggi?
"Dobbiamo sforzarci di vedere un filo di continuità, le cose positive anche nel mezzo a un calcio diverso. Se guardi alla sostanza trovi tante figure anche nel calcio di oggi da additare come esempio. Penso che questa Inter abbia molti punti di forza in termini di qualità umana. Ci sono tanti giocatori che secondo me possono esserelo, dal capitano a Thuram. Poi c'è tutta la fucina di italiani, da Barella a Bastoni e Dimarco. Mkhitaryan, tante figure con una leadership diversa, attaccamento alla maglia e senso del dovere. Quando hai un'atleta che rappresenta tutto questo è un ottimo atleta".
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Lautaro?
"È già nella collezione dei giocatori più importanti di sempre. Da quando ha indossato la fascia è diventato ancora più maturo e più trascinatore. L'atteggiamento che dimostra in campo, anche quando segna meno, non manca mai quella spinta che lo porta a correre fino in difesa per aiutare i compagni. Questo credo sia il segreto di un grande capitano, uno spirito che deve essere emulato da tutti gli altri".
Non possiamo non citare Inzaghi, anche un po' sottovalutato
"Per me mai in discussione. Ogni tanto attaccato ingiustamente e anche quello che ha fatto non è stato sottolineato a sufficienza. In un mondo fatto di chiacchiere vengono messi in copertina altri che non sono al suo livello. Inzaghi ha rivoluzionato il modo di essere allenatore Inter. Con questo profilo basso, questa capacità di farsi scivolare tutto addosso, di farsi voler bene dal gruppo, è riuscito a cambiare lo stile dell'allenatore dell'Inter che pensavamo dovesse sempre creare una coalizione interna per difendersi dall'esterno. Invece lui ha dimostrato che si può essere allenatori vincenti anche con un profilo più tranquillo quindi dobbiamo tenercelo stretto.
(Dalle inviate Sabine Bertagna ed Eva Provenzano)
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