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Fabregas: “Inter tra le 3 migliori d’Europa. Io arrabbiato, nello stadio si sentiva che…”

Fabregas: “Inter tra le 3 migliori d’Europa. Io arrabbiato, nello stadio si sentiva che…” - immagine 1
Le parole del tecnico del Como: "L'Inter è tra le tre squadre più forti d'Europa: qui l'Arsenal ha sofferto, l'Atalanta ha preso quattro gol"
Marco Astori Redattore 

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Cesc Fabregas, tecnico del Como, ha commentato così la sconfitta contro l'Inter: "Loro hanno dovuto sbloccare la partita con un corner, era difficile per loro: non credo si aspettassero un Como così propositivo senza palla. Oggi si è visto veramente chi ha nel sangue il mio calcio e chi no: mi è piaciuta la squadra soprattutto nel primo tempo, non ricordo l'Inter fare nulla. Abbiamo giocate su cui lavoriamo e ma che non rischiamo: l'Inter era tutta bassa, non dico che giocava con paura, ma erano bassi: dovevamo metterli in difficoltà inserendoci, a livello di cross.

Non abbiamo avuto la personalità di un passaggio in più o di un tempo in più. Mi tolgo il cappello per Da Cunha, che giocatore. Molto bene Fadera, molto bene Strefezza: io voglio questo. Io non voglio che la mia squadra giochi con paura, con giocatori così vado fino alla fine. Sono arrabbiato perché allo stadio si sentiva qualcosa che ci fosse la possibilità di far male all'Inter: non l'abbiamo fatto e mi dispiace.


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L'Inter è tra le tre squadre più forti d'Europa: qui l'Arsenal ha sofferto, l'Atalanta ha preso quattro gol. Noi abbiamo preparato la partita in modo incredibile, ma con la palla dobbiamo fare molto meglio: non dobbiamo buttarla di là, è questo che mi aspettavo. Ma è una partita per crescere: quando giochi così con Roma e Inter posso solo crederci di più, i giocatori mi danno tantissimo. Questa è la strada.

Dove crescere? Preferisco non parlare del mercato, sono fedele ai miei giocatori: si farà quello che si deve. Ora siamo 25 soldati che vanno ad allenarsi molto forte ogni giorno e che fanno questa prestazione. Si migliora solo con l'allenamento: il campo parla sempre, dovevamo avere più punti, però non li abbiamo. A me non piace piangere ma lavorare, ora analizziamo la partita e chi giocherà domenica".

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