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Giacinto Facchetti: ricordi e aneddoti di Gianfelice, Picchi, Poretti e Bertolino

Sabine Bertagna Vice direttore 

Anche Leo Picchi porta sul palco il suo ricordo personale e intriso di affetto di Giaconto Facchetti: "Quando Gianfelice parlava delle figurine di suo papà. Sono molto invidioso, la carriera di mio papà è durata un terzo di quella di Giacinto. Nel portafoglio ho accanto ad un santino ho la figurina di mio padre che mi ha regalato Gianfelice. Con la maglia del Varese. Ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare all'Inter negli anni duemila. Facchetti è stato anche il mio Presidente oltre che un calciatore straordinario. Spesso accompagno gli ospiti al museo che c'è al nono piano della sede. Mi piace finirlo davanti alla maglia di Giacinto Facchetti, che ci ha prestato Gianfelice".

"Mi piace concludere dicendo che Giacinto Facchetti è stato il calciatore che più ha incarnato tutti i valori di essere interista. Più di tutti. È stato un giocatore della giovanile, della Primavera, giocatore della prima squadra, il Capitano, dirigente, vice presidente e presidente. È il campione di tutti gli interisti. Una volta un giornalista di Tuttosport mi ha chiesto un'intervista. Andai dal mio capo di allora che mi diede l'ok. Durante l'intervista dissi: "Contrariamente a tanti tifosi interisti, non ho spiccati sentimenti antijuventini questo per l'attenzione che la famiglia Agnelli ha prestato alla malattia di mio padre". Il giorno dopo doveva esserci Livorno-Juventus. Il titolo fu "Picchi jr: mio padre tiferebbe Juve". Il giorno dopo entrai in ufficio, facevo la rassegna stampa e vidi l'articolo. Mi sentii male, sbiancai. Timidamente bussai alla porta di Facchetti. L'aveva già visto. Gli dissi: "Mi dispiace presidente, se lo legge si accorge che non ho mai detto nulla. Credo che mio padre avrebbe tifato Livorno contro l'Inter figuriamoci contro la Juve". Lui mi disse: "Vuoi che non lo sappia come vanno queste cose?". A Giacinto Facchetti gli ho voluto bene come se ne vuole ad un parente".