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Nel momento più brutto facevo anche 12-13 ore attaccato al telefono. Passavano come se fossero 2 ore o 3 ore, perché non te ne accorgevi proprio che il tempo passava così veloce. Sembrava tutto una bolla con te stesso che non ti accorgevi di niente, anche se mi facevano delle domande magari rispondevo, ma dopo un'ora non mi ricordavo nemmeno cosa mi avessero chiesto o detto”, ha detto Fagioli.
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