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Fresi: “Ho giocato con Ronaldo ma il più forte era un altro. Juve-Inter? Mai nessuno…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Salvatore Fresi ha ripercorso le sue stagioni con la maglia dell'Inter. "La Salernitana mi aveva portato dalla C all’Under 21. Arrivo a Milano e trovo Ottavio Bianchi allenatore: stravede per me, che sono un ragazzino e vengo dalla B. Faccio il libero, il mio ruolo, ho la sua stima. Ma il calcio è impietoso: via lui e panchina a Hodgson, che mi sposta a centrocampo. Come fare un altro sport".
«Una finale di Coppa Uefa vinta, contro la Lazio. In campo avevamo dei mostri e poi un Fenomeno, lui, Ronaldo. Pensi, l’anno precedente, al sabato sera, su Telemontecarlo, davano sempre il Barcellona, che guardavo in ritiro con i miei compagni. Ritrovarmelo al fianco fu meraviglioso».
«Mai ammesso che l’intervento fosse irregolare. Mai una volta. Mai che l’abbia fatto nessuno. Lasciamo stare».
«L’immenso Robi, martoriato nel fisico. Poteva giocare con una gamba sola e forse lo faceva. Lavorava come un disperato per essere pronto per le partite. Un genio di una bellezza ammaliante».
«Dico Baggio, sperando che Ronie non se la prenda. E non solo perché Roberto è italiano».
«Napoli, comandano in due, Corbelli e Ferlaino, Maradona è lontano. Via Zeman subito, arriva Mondonico, ci ritroviamo in Serie B, in una situazione a dir poco caotica. Mi chiama il Bologna e forse non ero così scarso come pareva fossi diventato, segno pure parecchio, otto gol, con Guidolin si lavora bene, la società è organizzata».
«Una decina di partite, con davanti difensori dello spessore di Ferrara e Thuram, con Montero e poi Iuliano e Tudor. Buffon in porta, Salas, Di Vaio, Del Piero e Trezeguet in attacco; Conte, Camoranesi, Nedved e Davids in mezzo. Continuo? E comunque, campioni d’Italia e un’altra delusione: perdiamo la finale di Champions, a Manchester. Ci andiamo senza Nedved, ammonito e quindi squalificato nella semifinale con il Real Madrid sul 3-0 per noi. Pavel era immarcabile a quel tempo, con lui avremmo battuto il Milan».
(Gazzetta dello Sport)
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