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Però il suo figlioccio è Allegri...
«Io a Pescara neanche lo volevo, non sapevo chi fosse. Mi sono fatto incantare dalla bellezza delle presidentessa del Pavia Giusy Achilli, che mi diceva “prendi anche lui”».
Il suo calcio libero sarebbe ancora possibile?
«Bisognerebbe partire dal settore giovanile. Ho avuto la fortuna di cominciare così, invece adesso allenano i ragazzi mettendo i birilli. Io non vedo più il calcio. La costruzione dal basso per fortuna sta scemando. Mi pare un’altra stupidata. E comunque l’identità è importante».
Sembra un proclama politico.
«Guardi, io politicamente sono al di sopra di ogni sospetto: l’Italia perde terreno se scopiazza. Non abbiamo più professori in difesa e non abbiamo talenti. L’Italia è l’unica Nazionale che va avanti senza avere neanche un vero talento. Perciò posso dire che Spalletti è bravissimo. Teniamocelo stretto».
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