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Gasperini: “Scudetto? Dico Inter-Napoli. Quando noi abbiamo affrontato i nerazzurri…”

Alessandro Cosattini Redattore 
Gian Piero Gasperini dice tutto alla Gazzetta dello Sport, direttamente da Parigi per la cerimonia del Pallone d’Oro

Gian Piero Gasperini dice tutto alla Gazzetta dello Sport, direttamente da Parigi per la cerimonia del Pallone d’Oro. “Oggi a Parigi non ci siamo stati solo io e Lookman: anche Antonio e Luca Percassi che in questi nove anni mi hanno sempre fatto lavorare come desideravo, tutta la società, tutta la squadra, il mio staff, chi lavora a Zingonia e tutta Bergamo. Ognuno ha fatto la sua parte con un pezzettino: sono io che devo ringraziare, non essere ringraziato come i tifosi hanno fatto sabato”.

FELICITÀ - “Sì, sono felice. Sappiamo tutti che il Pallone d’oro premia il singolo per spiegare i risultati, però sarei stato strafelice, perché sarebbe stato fotografato meglio quanto fatto in questi anni, se invece di me avessero candidato l’Atalanta: ha piccoli numeri rispetto ai top club, ma ha raggiunto un risultato enorme”.

LOOKMAN E MERCATO - “Cosa gli ho detto? Che se non avesse avuto alle spalle De Roon, Ederson, Djimsiti e tutto quel gruppo non sarebbe stato qui, lo sapeva già: non è detto che in un’altra squadra avrebbe fatto quello che ha fatto. Quindi gli ho chiesto solo se aveva lo smoking: mi ha detto che non lo mette, ma che avrebbe messo il papillon. Giocare bene per me non dipende dal fare o non fare gol. Quando gioca così con la squadra è straordinario e finché ci sarò io, giocare nell’Atalanta richiederà anzitutto condivisione di tutto. Di tutti. Riparlato del suo mal di pancia estivo? No, anche perché non è stato un bel momento. E chissà che certe ipotesi non si ripresentino, spero non a gennaio. Ma intanto, adesso, è importante solo che sia così “dentro” la squadra”.

RETEGUI - “L’egoismo negli attaccanti è comprensibile, ma diventi locomotiva solo quando capisci che anche i tuoi risultati arrivano attraverso la squadra. Dell’anno scorso avevo negli occhi un’immagine: un suo litigio per tirare un rigore. Con noi ne ha sbagliato uno contro l’Arsenal, ma li tira ancora lui: perché li tira bene, non perché deve diventare capocannoniere. E ovviamente gli auguriamo tutti di riuscirci. Sapevamo che aveva le caratteristiche giuste per sostituire Scamacca, che facesse subito tanti gol non era immaginabile. Ma è tutta roba sua, io lo stimolo solo a fare, e meglio, le cose in più che può fare”.


QUANDO TORNA SCAMACCA - “Macché rebus: le squadre forti le fanno gli attacchi forti, e se oggi abbiamo un punto debole è il numero di attaccanti puri in rosa. Non ho mai preparato una partita, anche contro le più forti, senza pensare a come poterle fare gol. Quando riavrò Scamacca sarò solo molto contento”.

DIFESA - “Kossounou è quasi recuperato, ora gli va data una buona base per evitare altri infortuni. Scalvini è come un nuovo acquisto, e di qualità: sta solo completando il lavoro per superare un po’ di deficit sulla gamba operata”.

DE KETELAERE - “Un gran gol, alla Ilicic. Però lui fa anche tanti assist: io conto sempre pure quelli, non solo i gol, e faccio la somma. Ma è da inizio stagione che Charles mi dà soddisfazioni, basta vedere come si muove in campo: sta acquisendo fiducia, lo vedo uscire dalle partite sempre soddisfatto”.

SAMARDZIC E ZANIOLO - “Chi gioca con me sa che la mia squadra è sempre aperta a tutti. E quando serve, prendo ad esempio Muriel e quanto segnò da subentrato: per me i titolari non sono quelli che giocano dall’inizio, ma i 16 che vanno in campo”.

OBIETTIVO - “Dove possiamo arrivare? Ve lo dico dopo il mercato di gennaio…. Dove spero di essere? Dentro la zona Europa in campionato e ancora in corsa in Coppa Italia e in Champions. In Europa è ancora tutto da conquistare e da qui a gennaio ci sono tantissime partite, il calendario si farà più difficile. Ma ho fiducia: la squadra sta bene, gioca belle partite anche dal punto di vista tecnico, meglio dell’anno scorso in questo periodo”.

INTER-JUVE E SCUDETTO - "Due squadre con grandi margini di miglioramento. Ma questo vale per tutti, in questo campionato che tra un mese magari sarà ancora diverso. Scudetto? Io dico Inter e Napoli. Ma Juve e Milan possono crescere tanto: se la guardiamo bene, già dopo nove giornate la classifica dice molte verità”.

KO CON L’INTER - “Quando abbiamo affrontato l’Inter, la squadra è stata due spanne sotto: in questi due mesi siamo cresciuti tanto, ma servono più di 3-4 gare per pesare la continuità dei nostri progressi e anche dei loro. Di questo riparliamo a fine andata, ok?”.