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In altre parole, la pensate esattamente come Antonio Conte.
—«Nella sostanza, certo».
Anche nella forma: esternazione, o richiesta, pubblica.
—«Non accettiamo più questo genere di errori e chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere “sanate” dalla tecnologia. Vogliamo giocare il calcio del nostro tempo, non quello della soggettività assoluta, e riteniamo che il protocollo debba essere aggiornato e reso inattaccabile».
Anche voi, come Conte, volete cancellare alla fonte retropensieri del terzo tipo, se ho ben capito.
—«Vedi, è assai probabile che anche in questa stagione l’Italia possa avere cinque posti in Champions e, al netto degli errori commessi dalla squadra, un diverso trattamento avrebbe inciso in una forma meno impattante sulla classifica. Ti porto un esempio che i romanisti non hanno mai dimenticato: cosa sarebbe successo alla Roma e alle casse del club se l’arbitro Taylor avesse accordato quel rigore solare per fallo di mano di Fernando? Quell’errore ha cambiato la nostra storia e il nostro presente».
Sei proprio convinto che Lukaku dovesse essere espulso?
—«Convintissimo. Giallo il primo fallo su Celik e rosso diretto, non secondo giallo, su Svilar».
Ma se gli arbitri stessi si dividono sul secondo episodio.
—«Era rosso... Ripeto, la Roma ha sempre rispettato gli arbitri e le istituzioni, ma non è stata ripagata con la stessa moneta».
(Corriere dello Sport)
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