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All’inizio si è dato qualche colpa?
"Ho accettato la mia responsabilità. Però mi arrabbio. Non ha senso prendere due anni di squalifica così. Ho vissuto un’altalena di emozioni. Un giorno mi svegliavo e mi dicevo: continua ad allenarti. Il successivo, mi sentivo che non ce l’avrei mai fatta".
L’Agenzia mondiale antidoping rivedrà le regole sulla positività.
"Oggi c’è confusione, per fatti simili c’è chi viene sospeso sei mesi e chi due anni. Non è possibile che per marijuana o cocaina si possa essere fermati meno che per farmaci innocui presi per sbaglio".
Lei come si spiega il rendimento eccezionale dell’Atalanta dal punto di vista fisico?
"Il metodo di Gasperini è allenarsi più degli altri. Ho giocato 20 anni in sei club, più la nazionale. Non mi sono mai allenato come a Zingonia. Lì c’è cura per nutrizione e recupero. Si prendono proteine, ci si riposa".
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