C’è un’inchiesta penale aperta: non è il momento migliore per candidarsi.
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Gravina: “Mi ricandido, aggressioni senza precedenti. Non temo l’inchiesta. Su Del Piero…”
«Ci ho pensato. Il pm per due volte ha fatto richiesta di sequestro dei beni e per due volte è stata rigettata. Sono uscito indenne sul piano giudiziario, eppure sono stato infangato».
L’inchiesta non è chiusa, c’è chi ha letto le carte e parla di rinvio a giudizio.
«Ho fiducia nella giustizia e sono certo che la colata di fango si esaurirà. Nello Statuto è previsto che non ci si possa candidare con una condanna per una pena superiore a un anno passata in giudicato. Per adesso non c’è neppure la conclusione dell’indagine. Sono una persona perbene che ha dato molto al calcio e vuole continuare a farlo».
D’accordo presidente, ma cosa succederà se il finale dell’inchiesta non le fosse favorevole?
«Stiamo parlando di una vicenda che, se dovesse andare avanti, porterà una sentenza tra qualche anno. Anche se spero di chiuderla prima. Il reato di auto riciclaggio è completamente infondato. Se non mi candidassi farei il gioco di chi mi vuole male. Le componenti che mi supportano sono a conoscenza dei tempi dell’inchiesta e dei rischi, e mi hanno detto di andare avanti. Non ho nulla da temere. E non posso accettare che qualcuno mandi in giro documenti falsi».
Cinque componenti sono dalla sua parte, manca però la Lega di serie A.
«Non sottovaluto l’importanza della serie A. Nel mese che manca alla scadenza del deposito della candidatura lavorerò con i presidenti rispettando le loro priorità. Non ne faccio una questione quantitativa, se la facessi dovrei dire che l’82 per cento vota Gravina e il 18 non si sa. Ma io voglio condividere il percorso con la Lega di A come con tutti gli altri».
In Lega si parlerà della sua candidatura. Secondo lei l’ala moderata riuscirà a prendere il sopravvento?
«Più di qualcuno, anche influente, ha espresso consenso sul sottoscritto. Però adesso è giusto che si concentrino sulla scelta della loro governance. La Lega di A ha acquisito, grazie al nostro intervento e non a una legge dello Stato, un’ampia autonomia. Secondo me parleranno della candidatura quando avranno risolto le questioni interne».
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